Franz Weyergans: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Franz Weyergans==
{{NDR|Su ''Dio è nato in esilio'' di [[Vintilă Horia]]}} Questo libro scritto come una relazione in prima persona di un personaggio storico appartenente ai tempi antichi, è soprattutto, un libro simbolico. Non è difficile trasportarlo al tempo presente. Il [[mondo]] aspetta sempre il momento in cui possa riconoscere il suo salvatore. Il mondo è sempre dominato da alcuni «[[Augusto|Augusti]]» e dai loro eserciti di conquista, di delazione e di bassa polizia. Il mondo è popolato da gente per la quale la felicità è rappresentata dall'amore venale, dall'epicureismo che consiste nel godere il tempo che passa. Il mondo è popolato da giusti ignorati, da coloro che disprezzano i potenti, come da quei [[Geti]] dagli occhi azzurri, come da questi sconosciuti che praticano l'ospitalità e per i quali la morte è una seconda nascita. [[Dio]] nasce sempre in esilio, nell'esilio di noi stessi ed anche nell'esilio che noi gli conserviamo.<ref>Da un saggio pubblicato ne ''La revue belge'', Bruxelles, febbraio 1961; Citato in Vintilă Horia, ''Quaderno italiano'', a cura di Vittorio Vettori, Casa Editrice Giardini, Pisa, 1962, pp. 77-78.</ref>
 
==Note==