Alberto Maria Ghisalberti: differenze tra le versioni

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==''Italia dal 1870 al 1915 (Fatti e figure)''==
*{{NDR|[[Giovanni Lanza]]}} Carattere indipendente, sinceramente devoto al re e al suo grande ministro<ref>Vittorio Emanuele II e Cavour.</ref>, non esitava a dir loro in faccia schiettamente il proprio parere. «Rustico» lo definiva il primo, cui, qualche volta, non andava tanto a genio il fare asciutto e casalingo del Lanza; ma gli voleva bene ugualmente. (cap. 2, p. 14)
*Uscito dal governo nel '73<ref>Il 10 luglio 1873 era caduto il governo presieduto da Lanza.</ref>, {{NDR|Giovanni Lanza}} dirà, caduta la Destra, di sentirsi ormai «una moneta fuori corso». Come la maggior parte degli uomini della Destra stessa, era incapace di rendersi conto del mutamento degli ideali e delle nuove esigenze dei tempi. (cap. 2, p. 15)
*{{NDR|Giovanni Lanza}} Non aveva altro desiderio, se non quello di trascorrere in pace l'ultimo tempo della vita. In pace e assai modestamente, perché anche per lui si poteva dire, come per altri uomini di quella grande generazione di costruttori disinteressati, «il potere in Italia non ha arricchito nessuno». L'uomo politico che pagava il biglietto ferroviario ogni volta che viaggiava per proprio interesse, non aveva mai trovato il denaro necessario per condurre sua moglie a Roma. (cap. 2, p. 15)
*La tassa sulla macinazione dei cereali, approvata nel 1868, era apparsa, soprattutto, come una tassa che mirava a colpire il popolo, per il quale ''[[tassa sul macinato]]'' significò senz'altro ''tassa sulla fame''. E ne nacquero incidenti, violenze e tumulti, ai quali il governo non seppe opporre che provvedimenti di polizia e azioni di forza. (cap. 5, p. 30)