Voci e gridi di venditori napoletani: differenze tra le versioni

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*{{NDR|La venditrice di acqua sulfurea}} ''' – Capurà, vuò vevere?'''<ref name=stavros>Dal manoscritto IX. AA. 38 di Domenico Palmieri, custodito nella Biblioteca Nazionale di Napoli; citato in ''Un paradiso abitato da diavoli'', p. 165.</ref>
:''Caporale, vuoi bere?''
 
*{{NDR|La venditrice di gelse ('a ceuzara<ref>I venditori di gelse ('e cevezaiuole), provenienti per lo più dal territorio di Terzigno, portavano a Napoli grandissime quantità di questo frutto. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 50.</ref>)}} ''' – Ceuze annevate<ref>Gelse nere, rese gelate dal freddo notturno che le ricopriva di un lievissimo velo bianco. {{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 50.</ref>, a 'nu ranillo 'o quarto, oh che cioccolata! Vi' che ceuze! '''<ref name=silkworm>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 119.</ref>