Paul Celan: differenze tra le versioni

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==''La verità della poesia''==
*Come forse per nessun' altro dei suoi contemporanei e compagni di sventura poetanti in Russia [...] per [[Osip Ėmil'evič Mandel'štam|Osip Mandel'štam]], classe 1891, la [[poesia]] è il luogo ove ciò che può essere percepito e raggiunto mediante la lingua si raccoglie attorno a quel centro da cui esso ricava forma (''Gestalt'') e verità: attorno a quella individuale esistenza (''Dasein'') che pone interrogativi all'ora presente, sia la propria che quella del mondo, al battito del cuore e al secolo. (da ''Nota introduttiva a una scelta di poesie di Mandel'štam in traduzione tedesca'', p. 40)
*[...] Nel 1928 esce di nuovo un volume di poesie − l'ultimo.<ref>''Poesie'' di Ossip Mandel'štam che include le due raccolte precedenti: ''La pietra'' e ''Tristia''.</ref> Alle due prime raccolte, in esso riprese, se n'è aggiunta una nuova. «Cessato il respiro – il firmamento pieno di vermi»: è il verso che apre il ciclo. L'interrogativo «da dove...?» si fa più stringente, più disperato – la poesia – in un saggio sulla poesia Mandel'štam la definisce un ''aratro'' – mette allo scoperto i più profondi strati del tempo, la «terra nera del tempo» viene alla luce. Colloquiando con quanto ha visto, l'occhio dolorante sviluppa una nuova capacità: esso diventa visionario; accompagna il poema nei suoi sprofondamenti. Il poeta si ascrive a un tempo ''altro'', «estraneissimo». (da ''La poesia di Osip Mandel'štam'', pp. 52 53)
*Le poesie, sono altresì dei doni – doni per chi sta all'erta. Doni che implicano destino. (da ''Lettera a Hans Bender'', p. 58)