Mateo Alemán: differenze tra le versioni

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*Non osavo più uscire di casa [...] Questa vita ritirata mi fruttò nuovo rispetto da parte di quelli di casa, e all'esterno il languire e l'esaurirsi di tutte le maldicenze: la mia assenza faceva cadere nella dimenticanza i miei casi come se non fossero mai esistiti (p. 470).
*Per raggiungere i loro scopi gli uomini non sanno rifuggire dall'[[inganno]] contro chi si fida, come significa l'emblema del serpe addormentato e del ragno che scende cautamente per mordergli il capo e ucciderlo, il cui motto dice: «Non c'è prudenza che resista all'inganno». È grosso sproposito credere che il prudente possa prevenire l'offesa in agguato (pp. 472-3).
*L'imbecillità non va mai esente da [[malizia]], e queste due cose insieme sono sufficienti a mandare in malora non dico una casa, ma un'intera repubblica (p. 491487).
*Dove c'è la forza c'è per lo più la [[superbia]] e da questa nasce la [[prepotenza]] (p. 491).
*Nessuno dubitava che la ragione fosse dalla mia parte [...]; ma ero povero, ed era bene che pagassi il tributo della mia condizione passando dalle parte del torto (p. 493).