Alain-René Lesage: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 7:
:''Inveni portum; Spes et Fortuna valete. | Sat me lusistis: ludite nunc alios''.
 
==Storia di Gil Blas di Santillana==
*«Signore,» dissi una sera al dottor Sangrado, «il cielo mi è testimone che seguo scrupolosamente il vostro metodo; tuttavia tutti i miei malati se ne vanno all'altro mondo: si direbbe che si divertano a morire per screditare la nostra arte medica. Oggi ne ho incontrati due che venivano portati al cimitero.» «Ragazzo mio,» mi rispose, «potrei dirti presso a poco la stessa cosa; non mi succede molto spesso di avere la soddisfazione di guarire le persone che capitano fra le mie mani, e se non fossi così sicuro dei principii che metto in pratica, penserei che i miei rimedi siano nocivi per quasi tutte le malattie che vengono sottoposte alle mie cure.» «Creda a me, signore» ribattei, «cambiamo sistema. Proviamo per curiosità a dare ai nostri ammalati dei preparati chimici: sperimentiamo il chermes minerale; alla peggio questi medicamenti potranno produrre lo stesso effetto della cura con salassi e acqua calda.» «Farei volentieri questo esperimento,» rispose il dottore, «se non ci fossero conseguenze; ma ho pubblicato un libro in cui ho magnificato l'effetto dei frequenti salassi e l'uso delle bevande: vuoi forse che sconfessi la mia dottrina?» «Avete perfettamente ragione,» risposi: «non bisogna lasciare che trionfino i vostri nemici, i quali certamente direbbero che vi siete accorto del vostro errore, e lederebbero così la vostra reputazione. Meglio che perisca il popolo, la nobiltà e il clero! Continuiamo dunque col nostro sistema. Dopo tutto, i nostri confratelli, con tutta l'avversione che hanno per il salasso, non fanno più miracoli di noi, e credo che le loro droghe equivalgano ai nostri specifici.». Continuammo a lavorare con nuova lena, e procedemmo in modo tale che in meno di sei settimane facemmo altrettante vedove e orfani, quanti ne fece l'assedio di Troia (p. 114).
*«Ah! mia bella Mergelina, voi mi conoscete male, se mi volete giudicare dal bene che ha detto di me il dottore vostro marito, o anche dal mio aspetto barboso! Io non sono affatto nemica dei piaceri, e mi consacro alla gelosia dei mariti soltanto per essere utile alle belle donne. È ormai molto tempo che possiedo la grande arte di simulare, e posso dire che sono doppiamente felice, perché mi godo insieme i piaceri del vizio e la reputazione procurata dalla virtù. Detto fra noi, il mondo è virtuoso soltanto in questo modo. È troppo faticoso essere veramente virtuosi: oggi basta solo averne le apparenze. 'Lasciatevi guidare da me,' proseguì la governante, 'la daremo ad intendere come vorremo al vecchio dottor Oloroso. In fede mia, avrà lo stesso destino del signor Apuntador. Non mi pare che la fronte di un medico sia più rispettabile di quella di un farmacista. Poveretto! ne abbiam fatti di scherzi, sua moglie ed io! Com'era gentile quella signora! che buon caratterino aveva! pace all'anima sua! Vi assicuro che lei ha goduto assai la sua giovinezza. Non so quanti sono gli amanti che ha avuto, e che io le ho condotto in casa, senza che suo marito se ne sia mai accorto. Dunque, cara signora, vi prego di considerarmi più benevolmente, e persuadetevi che, per quanto abile fosse il vecchio bracciere che vi serviva, nulla perdete nel cambio. Io vi sarò forse anche più utile di lui» (p. 138).