Kwame Nkrumah: differenze tra le versioni
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*Esattamente com'era accaduto quando le colonie furono occupate per la prima volta, i diritti delle popolazioni indigene vennero completamente ignorati. I confini territoriali furono confermati o ridisegnati in rispondenza alla nuova "ripartizione", secondo principì alquanto arbitrari. Non si tenne conto delle realtà etniche. In molti casi i confini tagliavano a metà le tribù e persino i villaggi. I problemi derivanti dalla cinica lottizzazione dell'Africa pesano tutt'oggi, e potranno risolversi solo con l'unione continentale. (pp. 39-40)
*Le ragioni che
*La [[Francia]], la forza coloniale che governò sulla più vasta area territoriale in Africa, seguì una politica di assimilazione, tesa a produrre una classe d'élite. Introdusse la classe privilegiata degli africani alla cultura e alla civiltà francesi e la innalzò allo status dei francesi, nella speranza di scongiurare la nascita del nazionalismo africano nei territori sotto il suo controllo. L'élite, tuttavia, rimase sempre relativamente piccola, mentre fuori la grande massa degli africani restava "soggetta", pronta a essere sfruttata e maltrattata a bella posta dai francesi che risiedevano in loco, non importa se altolocati o meno. (p. 42)
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*Per tutti gli anni in cui l'ufficio coloniale britannico amministrò questo paese non fu presa alcuna seria iniziativa per dotare le aree rurali di un sistema idrico. È difficile dare un'idea della situazione al lettore che ha la certezza di dover solo aprire un rubinetto per ottenere una fornitura immediata di acqua potabile di buona qualità. (p. 76)
*L'africano, così si diceva, non apprezzerebbe condizioni migliori. Non è in grado di spingersi oltre certi limiti nell'apprendimento, non saprebbe come rispondere agli incentivi di un livello di vita
*Si è sostenuto che gli africani sono poveri perché non producono abbastanza. Ma la loro ''attitudine'' al lavoro merita di essere esaminata. Tutti convengono ormai sul fatto che la malnutrizione endemica sia una delle cause principali dell'affaticamento africano. (p. 80)
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*Una delle cose peggiori che possa capitare ai paesi meno avanzati e in via di sviluppo è ricevere aiuti stranieri condizionati da vincoli politici ed economici. Simili aiuti sono presentati molto spesso in termini finanziari di difficile interpretazione. (p. 173)
*Bisogna dichiarare guerra all'analfabetismo; e bisogna stabilire un programma di sviluppo della comunità autogestito ed esteso a tutto il paese, volto a promuovere la costruzione di scuole, strade, acquedotti, cliniche, uffici postali, case e strutture pubbliche. (p. 176)
*Io ritengo che non ci sia un paradigma universale per l'industrializzazione che possa fungere da modello assoluto per le nuove nazioni che stanno uscendo dal colonialismo. Se ci guardiamo intorno, non troviamo esempi identici tra loro. I paesi europei hanno portato a termine la loro industrializzazione in tempi molto lunghi e in un'epoca che, dal punto di vista economico, scientifico e sociale, era molto diversa dalla nostra. Gli Stati Uniti hanno diboscato terre vergini e sfruttano il lavoro degli schiavi per accumulare le loro ricchezze iniziali. Hanno a loro disposizione una varietà geografica che ha reso possibile una rapida espansione industriale e una produzione manifatturiera su larga scala. L'Unione Sovietica, partendo pressoché dal nulla, ma occupando un vasto territorio ricco di risorse, ha spazzato via la burocrazia di un tempo e ha fatto ricorso a una dittatura autoritaria per raggiungere il proprio scopo. (pp. 197-198)
*La produzione tesa al profitto privato nega a una larga porzione della popolazione l'accesso ai beni e ai servizi erogati. Pertanto, se vogliamo tenere fede alla promessa fatta al nostro popolo e realizzare il programma esposto poc'anzi, la nostra unica possibilità è il [[socialismo]]. Perché il socialismo prevede la proprietà pubblica dei mezzi di produzione, della terra e delle sue risorse, e l'utilizzo di questi mezzi per sopperire ai bisogni della gente. (p. 199)
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