Sof'ja Tolstaja: differenze tra le versioni

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*Non vorrei permettermelo, ma ho molta nostalgia di Tanja. È un'amica trentatreenne alla quale è legata anche la mia felice vita coniugale trascorsa. Il dolore, la gioia: tutto ha condiviso, tutto ha vissuto con me. Non ho nessuno più vicino di lei. (30 settembre 1897; p. 204)
*Sì, è molto difficile vivere sotto il [[despotismo]] in genere, ma sotto il despotismo di un [[Gelosia|geloso]] è orribile! (16 gennaio 1898; p. 216)
*Stasera ci sono stati molti, molti ospiti. Si è cominciato a parlare della questione femminile. L. N. ha detto che, prima di parlare della disuguaglianza della [[donna]] e del suo stato di inferiorità, bisogna porre la questione della disuguaglianza delle persone in generale. Poi ha aggiunto che, se la donna stessa si pone questa questione, in questo c'è qualcosa di poco modesto, di non femminile e perciò sfrontato. Penso che abbia ragione. Noi donne non abbiamo bisogno di ''libertà'', ma ''d'aiuto''. D'aiuto specialmente nell'educare i figli maschi, nell'influenzarli perché si pongano sul retto cammino per quanto riguarda la vita, la capacità di lavorare, di essere forti, indipendenti e onesti. (18 marzo 1898; p. 220)
*Noi [[Donna|donne]] non abbiamo bisogno di ''libertà'', ma d'''aiuto''. (18 marzo 1898; p. 220)
*Non [[Suicidio|ci si toglie la vita]] per ''vendicarsi'' di qualcuno; no, ci si toglie la vita perché ''non c'è più la forza di vivere''... (6 marzo 1903; p. 247)
*Tutti i giorni, quando la mattina andavo a salutare Lev Nicolaevič, era penoso per me vedere sopra di lui il ritratto di questa persona {{NDR|[[Vladimir Čertkov]]}} a me odiosa, e l'avevo spostato.<br />Il fatto che Lev Nicolaevič l'avesse rimesso dov'era prima mi ha portato di nuovo in uno stato di terribile disperazione. Non vedendo lui, non aveva potuto separarsi dal suo ritratto. L'ho staccato dal muro, l'ho strappato in piccoli pezzi e l'ho buttato nel gabinetto. Naturalmente Lev Nicolaevič s'è arrabbiato e giustamente mi ha rimproverato di privarlo della libertà (ora si è fissato su questo), della quale per tutta la vita non solo non si è curato, ma a cui non ha neanche pensato. A che serviva la ''libertà'' quando per tutta la vita ci amavamo reciprocamente e cercavamo di fare l'una per l'altro tutto quanto fosse piacevole e desse gioia? (26 settembre 1910; p.&nbsp;258)