Tommaso Labranca: differenze tra le versioni

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* Sento spesso puzza di truffa quando mi si chiede di dare la somma ormai standard di due euro agli orfani albini sordomuti e con l'acidità di stomaco del Burinistan. Ammesso che esistano e che ricevano l’importo che mi è stato chiesto in uno spot strappalacrime in bianco e nero in cui l’attricetta struccata, con il sottofondo dell’Adagio di Albinoni, sollecita il mio buon cuore. (''Lontano'', 43/2010)
* Ho capito di essere diventato vecchio perché non ho mai apprezzato ''[[Zelig (programma televisivo)|Zelig]]''. Non ne capivo il senso, l'ammasso di carne gettata allo sbaraglio, l'esercito di disperati armati di una sola battuta tormentone che finiva per dare il titolo a uno stiracchiato libro Kowalski e a un film che totalizzava diciassette spettatori paganti. (''Comici'', 46/2010)
* [[Gene Gnocchi]] è uno dei grandi misteri dell’umanità. Non fa ridere. Non comunica simpatia. Non si capisce nemmeno quando parla. Eppure galleggia sempre mentre altri vanno a fondo, sfruttando un lontano buon momento in cui le battute gliele scriveva l’ottimo Marco Posani. (''Comici'', 46/2010)
*Avevo un vicino di casa che lavorava al Centro Smistamento delle Poste. Per otto ore, in un gabbiotto di vetro, premeva un pulsante e faceva passare i furgoni. Ma gli avevano dato una brutta giacca grigia con il logo di Poste Italiane e lui si sentiva un generale. Quando litigava con altri vicini indossava la giacca che gli dava autorità, come una toga d'avvocato. [...] Ecco [[Wikipedia]] Italia: gentucola che riveste la propria ignoranza con la brutale prepotenza di chi indossa una brutta giacca grigia delle Poste. (''Wikipedia'', 03/2012)