Gherardo Colombo: differenze tra le versioni

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*La [[giustizia]] non può funzionare senza che esista prima una condivisione del fatto che debba funzionare.<ref name=Corrotti/>
*La giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perché delle regole. Se non lo comprendono tendono a eludere le norme, quando le vedono faticose, e a violarle, quando non rispondono alla loro volontà.<ref>Da ''Sulle regole'', Feltrinelli, Milano, 2008.</ref>
 
{{Int|''[https://web.archive.org/web/20151101211633/http://archiviostorico.corriere.it:80/1998/febbraio/22/riforme_ispirate_dalla_societa_del_co_0_9802226711.shtml "Le riforme ispirate dalla società del ricatto"]''|Intervista di Giuseppe D'Avanzo, ''Corriere della Sera'', 22 febbraio 1998}}
*Il compromesso in Italia è stato sempre opaco e occulto. Le dico di più, negli ultimi venti anni la storia della nostra Repubblica è una storia di accordi sottobanco e patti occulti. L'Italia la si può raccontare a partire da una parola...
*{{NDR|«Una parola sola? Quale?»}} Ricatto.
*Dallo sbarco degli alleati in Sicilia, e dalla scelta di coinvolgere la mafia per facilitarlo, si è stabilito un rapporto di "quieto vivere" con questa organizzazione criminale, che ha caratterizzato decenni della nostra storia. È stato un accordo necessariamente occulto. E ancora più occulto e opaco è stato necessariamente il suo perpetuarsi. Cosa ha potuto produrre se non il ricatto? Il ricatto dei poteri criminali sulla politica. Un altro esempio di quel modo di governare il Paese con il compromesso, e poi con il ricatto, è il "caso Cirillo". Ricorda? Una parte della Dc si accorda con la camorra di Raffaele Cutolo per la liberazione dell'assessore Ciro Cirillo concedendo, in cambio, l'accesso della criminalità alle risorse pubbliche della ricostruzione [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|post-sismica]]. E potrei continuare: i fondi neri dell'Iri; la [[P2]]...
*Ieri anche la magistratura, salve eccezioni rese inoffensive, ha fatto parte di quella società del ricatto che è stata (e purtroppo è ancora) l'Italia. Le inchieste erano aperte o rapidamente finivano nel nulla per sostenere il ricatto della politica. Ricorda cosa accadde a Sarcinelli, capo della vigilanza della Banca d'Italia, arrestato quando si opponeva al salvataggio di Michele Sindona? E ricorda come morì Giorgio Ambrosoli?
*Oggi la magistratura è meno inserita in quella società. Magari fa degli errori. Magari scivola in qualche sconfinamento. Magari c'è chi è ancora omologo a quel sistema. Per questo, credo, quella "società" minaccia la sua indipendenza. Il problema è tutto lì. La magistratura è una variabile non coerente con il sistema consociativo. Per questo infastidisce, preoccupa, inquieta. Potere diffuso per antonomasia, può rompere in qualsiasi punto e imprevedibilmente il patto del silenzio, della complicità consociativa che il ricatto consiglia. Ecco la necessità di ridimensionare l'indipendenza del magistrato. Una magistratura meno indipendente, o addirittura dipendente, non riuscirebbe più a svolgere il controllo di legalità che le è proprio.
*L'aumento dei membri del Consiglio superiore nominati dal Parlamento, l'istituzione di un procuratore disciplinare (e cioè di controllo di ogni singolo magistrato) eletto dal Senato sono sulla strada di un ritorno al passato. Ovvero a un limitato esercizio di verifica dell'applicazione delle leggi. Diventerebbe problematica la possibilità di svelare le cause del ricatto. La strada da percorrere, a mio avviso, è un'altra: svelare tutti gli illeciti, indicare tutte le responsabilità. Solo così la nuova Costituzione non avrà come fondamento il ricatto. Solo così la società italiana potrà crescere tra trasparenti conflitti e non accompagnata da occulti accordi.
*Non credo che la forza del ricatto stia nel timore di essere puniti, quanto nella paura di essere scoperti. Per quanto si sia perso il senso dell'onore, i rapporti tra l'opinione pubblica continuano a funzionare con riferimento più alla responsabilità che alla punibilità. E allora le cose non cambierebbero molto, soprattutto in un Paese come il nostro dove la pena, salvi gli emarginati, è applicata eccezionalmente. Per dire, la maggioranza dei reati di cui ci occupiamo cadrà in prescrizione. L'[[amnistia]] equivale a oblio: produce occultamento del conflitto e diventa generatrice del ricatto.
 
{{Int|Da ''[http://www.repubblica.it/cultura/2015/03/20/news/colombo_cari_ragazzi_vi_racconto_mani_pulite_-110052704/ Colombo: "Cari ragazzi vi racconto Mani pulite"]''|Intervista di Piero Colaprico, ''Repubblica.it'', 20 marzo 2015}}