Albert Sánchez Piñol: differenze tra le versioni

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*Obote divenne lo sponsor politico di Idi Amin. La sua carriera militare fu quindi fulminea mentre faceva il lavoro sporco, vale a dire terrorizzare o liquidare i nemici del presidente.</br>Sembra per ora inconfutabile che Obote abbia commesso un errore classico. Quando ti avvali di un [[cane e lupo|cane]] per eliminare i [[cane e lupo|lupi]], il cane alla fine, dopo aver fatto fuori tanti lupi, diventa peggio di tutto il branco. (p. 17)
*{{NDR|Riguardo [[Jean-Bedel Bokassa]]:}} Se lo si accusa di essere stato un dittatore, la mente corre subito a Chaplin; se lo si ritiene un pazzo, il suo delirio napoleonico è stato troppo perfetto: di tutti i pazzi che si sono creduti l'imperatore dei francesi, lui è stato l'unico che sia riuscito a incoronarsi imperatore dei centro africani. Comunque lo si voglia giudicare, Bokassa va talmente là di ogni accusa che il tribunale della Storia, prima di pronunciare la propria sentenza, si porrà la domanda: ma è davvero esistito Jean Bedel Bokassa? (p. 37)
*Al governo c'è [[David Dacko]], accusato dal popolo di essere un burattino in mano a Parigi. La gente lo conosce come "''la vache qui rit''" per la somiglianza col disegno che compare sulla confezione dei noti formaggini francesi. Dacko rilascia due dichiarazioni tipiche dei presidenti africani che stanno per essere spodestati. La prima:<br>– Il colonnello Bokassa è buono solo a collezionare medaglie.<br>La seconda:<br>– È troppo stupido per guidare un colpo di stato. (p. 39)
*Bokassa aveva un particolare riguardo nei confronti dell'altro sesso. Le pattuglie militari facevano chiudere locali sospetti di dare copertura alla prostituzione. Una volta, ad esempio, decise che il miglior modo per onorare la Festa della Mamma era quello di liberare tutte le detenute. E lo fece. Ma non basta. Gruppi femministi di pressione, che avevano un certo peso nella Repubblica Centrafricana, lo esortarono a porre termine alla discriminazione nei confronti delle donne. Poco dopo Bokassa firmò un decreto che minava alle basi il maschilismo nazionale: si vietava la poligamia. [...] Sfortunatamente non si può affermare che Bokassa fosse del tutto coerente con lo spirito delle leggi che lui stesso aveva promulgato: ebbe più di settanta mogli. (p. 40)
*La [[Repubblica Centrafricana]] era uno stato povero. Benché nel sottosuolo vi fossero alcuni giacimenti di minerali assai preziosi, la stragrande maggioranza della popolazione non viveva certo grazie a queste risorse. La posizione geografica non incoraggiava gli interscambi; Bangui si trovava lontano dalle rotte commerciali con l'aggravante che nemmeno i paesi vicini disponevano di buone vie di comunicazione. Il peggio era però l'ossatura politica. La sovranità statale era una congettura. Parigi esercitava una tutela non esplicita, lì e in altri paesi dell'area. (p. 47)