Sandro Veronesi: differenze tra le versioni

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* [[Denis Diderot|Diderot]] diceva: ognuno si costruisce una statua interiore, e lo fa nel momento peggiore della propria vita, da adolescente, quando non sa ancora nulla di sé e del mondo. Poi passa il resto della vita a fare i conti con questa statua, la conserva o la distrugge. Se tu hai deciso che sei quello che non balla alle feste, dopo è complicato ballare. Bisogna riuscire a far questo, liberarsi dell'essere solitario, di quella statua interiore.<ref name=IoDonna/>
*E però, pur suonando tutte note che abbiamo già sentito, Avatar rischia di cambiare il cinema per sempre, tanto da far pensare che dopo, come si dice in questi casi, «nulla sarà più lo stesso». È il mondo di riferimento, ecco, che è nuovo; è quella via di mezzo tra cartoni animati e star system, tra reale e virtuale, che fin qui eravamo stati capaci di concepire, ma che ancora non era stata concretizzata in un'opera cinematografica di queste proporzioni. È un trasloco, ecco, poderoso, costoso, che ci porta tutti un po' più in là. È l'inizio di qualcosa.<ref name=avatar/>
*Essere stato taggato sui [[Social network|social]] con [[Roberto Saviano|Roberto]] {{NDR|Saviano}} mi ha fatto capire cosa significhi ricevere insulti tutti i giorni, avere un corpo mediatico trafitto come quello di San Sebastiano: le frecce arrivano da tutte le parti. Non ci si può più limitare a prendere posizione solo una volta. E questo significa sporcarsi. Perché, se combatti nel fango, che tu vinca o perda alla fine qualche schizzo lo becchi comunque.<ref>Da intervista di Simonetta Fiori, ''[https://rep.repubblica.it/pwa/robinson/2018/11/24/news/dialogo_con_roberto_saviano_e_sandro_veronesi-212524604/ Su la testa: dialogo con Roberto Saviano e Sandro Veronesi]'', ''Rep.repubblica.it'', 24 novembre 2018.</ref>
*{{NDR|Su [[Alessandro Del Piero]]}} Fa quasi sempre vedere cose strabilianti, e anche quando non le fa vedere, quando lo picchiano e lo marcano in due – tre, come mercoledì sera contro il Paraguay, non manca di lasciare qualche ricordino nella fattispecie un assist e un tunnel. Unisce la raffinatezza del fantasista più sopraffino alla concretezza dell'uomo d'area più opportunista, e riesce a essere superiore nel calcio ultra – veloce di oggi, segno che è anche un grande atleta.<ref name=sfida/>
*Ho visto Roger Federer giocare a tennis. Ho visto la straordinaria eleganza che lo accompagna fin da quando entra in campo e saluta, prima ancora che abbia tirato un solo colpo. Ho visto la serenità che copre ormai definitivamente il ruggito interiore che di certo c'è ancora, dentro di lui, e che da adolescente aveva messo a rischio la sua carriera per le intemperanze che produceva, ma che ora non si manifesta più. Ho visto la sua perfezione. Perché il discorso è questo: egli è perfetto.<ref name=roger>Da ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/2012/maggio/19/Con_Roger_tennis_fatto_uomo_ga_10_120519087.shtml Con Roger il tennis s'è fatto uomo]'', ''La Gazzetta dello Sport'', 19 maggio 2012.</ref>