Matteo Marangoni: differenze tra le versioni

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*Il [[manierismo]] nasce [...] tutte le volte che un artista si lascia prendere la mano dalle seduzioni della forma, a scapito di quel famoso {{sic|resultato}} che è la sintesi di forma e contenuto. (p. 242)
*Nel [[Agnolo Bronzino|Bronzino]] si osserva meglio la degenerazione dei modi stilistici di [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]]. [...]. Quello però che in Michelangelo è una necessità, nel Bronzino diventa un lusso, una specie di gioco a disporre nel rettangolo del quadro le sue figure di biscuit, di gelidità smaltea, e immobile; perfettamente indifferenti ai prodigi che la dinamica pollaiolesca<ref>Si riferisce ad Antonio del Pollaiolo (1431 circa – 1498), pittore, scultore e orafo italiano.</ref> aveva raggiunto nel suo ultimo e più alto derivato: Michelangelo. (p. 249)
*Il Bronzino, nonchènonché fraintendere lo stile michelangiolesco, ha dissanguato e raggelato la carnalità cinquecentesca, come il [[Antonio Canova|Canova]] la scultura antica. (p. 250)
*Ma il più squisito e raffinato dei manieristi è certo il [[Parmigianino]]. (p. 250)
*Fu [[Giorgione]] a intuire le infinite possibilità espressive che avrebbe acquisito l'accordo cromatico, quando fosse permeato e accordato con la luce e l'ombra.<br>Col graduare ogni colore con diversa intensità di luce, non solo egli otteneva il voltare della forma – il rilievo – senza ricorrere al chiaroscuro; ma otteneva anche una nuova, infinitamente più raffinata armonia coloristica, il ''tono''; che doveva essere la base di tutta la pittura posteriore. (pp. 256-257)