Renato Fucini: differenze tra le versioni

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*[...] mi accolsero con quella ospitalità larga, piena e spontanea, la quale, almeno per noi persone civili, è diventata ormai qualche cosa che va cercata come il fungo [[porcino]]: O ne' boschi o nulla. (p. 81) <ref name=Petrus/>
*[...] e che le grandi gioie dell' animo somiglian troppo al dolore, tanto è impastata male questa povera creta umana. (p. 110) <ref name=Petrus/>
*Togliete a [[Napoli]] il [[Vesuvio]], e la voce incantata della sirena avrà perduto per voi le sue più dolci armonie. (p. 121) <ref name=Petrus/>
*Il fascino di questo abbrustolito Prometeo {{NDR|Vesuvio}}, che ravviva con la sua anima di fuoco tutte le membra della bellissima sfinge posata voluttuosamente ai sui piedi, è qualche cosa di strano, qualche cosa di irresistibile.<br>Scendete alla riva di Santa Lucia, o a [[Mergellina]]; salite alla rocca di Sant'Elmo, al [[Vomero]], a [[Posillipo]], a Capodimonte, od in qualunque altro luogo, donde si scorga la sua mole fantastica, e contemplate. (pp. 121-122) <ref name=Petrus/>
*Il Vesuvio è il core, è l'anima, è il sunto di tutti gli splendori del [[Golfo di Napoli|Golfo]]; è il rubino gigantesco che sta come il fermaglio in questa collana di perle composta nel cielo, forse per adornarne il seno di Venere, e smarrita fra le alghe dal Genio della spensieratezza. (p. 122) <ref name=Petrus/>