Ettore De Ruggiero: differenze tra le versioni

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Calamide: il primo a rappresentare i cavalli e gli altri animali
 
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==''Sommario delle lezioni di archeologia''==
*Di [[Calamide]] quantunque non si sappia con certezza l'origine, pure per molte ragioni, che qui non è luogo di apportare, si ritiene generalmente che sia Ateniese. Egli produsse molte opere artistiche, come statue di divinità, eroine, fanciulli, quadrighe con cavalieri e corsieri. Quanto al materiale poi usò generalmente il marmo e il bronzo. Calamide fu un artista singolare per questo, che abbracciò tutta quanta la plastica, dalla più sottile e minuta cesellatura, fino alla formazione dei grandi colossi. E nell'uno come nell'altro genere lavorò sempre in bronzo, marmo, oro, argento ed avorio: fece statue e gruppi, bassirilievi e doni votivi, ma più d'ogni altra cosa fu felice specialmente nel rappresentare donne, fanciulli ed atleti. (p. 371)
*{{NDR|Calamide}} Egli è il primo a rappresentare i cavalli e gli altri animali, ma specialmente dei primi Plinio ci dice che erano sempre ''sine aemulo expressi''. Ma Calamide fu valente non pure nel rappresentare i cavalli e gli altri animali, ma eziandio le figure umane e Plinio medesimo parlando dell' Alcmene, uno dei più belli lavori suoi, scrive che niuno l'aveva rappresentata più nobilmente. Così pure Luciano ragionando di alcune statue donnesche, loda l'aria modesta la bellezza dei piedi ed in generale tutte le forme delle statue di Calamide. (p. 371)
*{{NDR|Calamide}} [...] non si può negare che egli sia il primo che mette nelle figure una espressione ed un movimento; la severità della sua statua si combina perfettamente colla pudicizia e col decoro, che sono i caratteri principali del suo stile, che stava tra il puro arcaico ed il nuovo. (p. 371)
*L'ideale di [[Mirone]] è limitato; esso non vuole l'individuale con tutte le sue varietà, ma il generale della vita, cioè le situazioni generali come si sviluppano sotto certe date condizioni. [...].<br>Vi sono due tendenze, quella di generalizzare l'individuo e questa fu di Mirone e della sua scuola, e l'altra di individualizzare ancora più le divinità, e questa fu di [[Fidia]] e della sua scuola. (p. 400)