Mauro Leonardi: differenze tra le versioni

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== ''Una giornata di Susanna'' ==
 
* E poi, di notte, arrivavano tutti i pensieri. Insieme alla paura e insieme ai perché. Arrivavano tutti di notte, in mezzo alla notte, nel punto più lontano dalla luce del domani. Nel punto più lontano da ieri con lui. Allora gli occhi le si aprivano. La mano al comodino a cercare la luce, a cercare lo smartphone per vedere quanto è notte. Che ora è? Le [[Tre di notte|tre]] sono l'ora peggiore. L'ora più lontana dalla luce, l'ora più lontana da lui. La paura non aveva sonno. Non aveva fretta. Non si stancava. La paura sapeva aspettare. Aspettava seduta in fondo al letto come un gatto che ti si addormenta tra le gambe. Non ti fa muovere. Dormi, ma dormi scomodo. Dormi, ma dopo un po' ti svegli. La paura è avere nel letto un gatto tra le gambe, solo che non è morbido, solo che non è bello. Un gatto che prima o poi la svegliava.
* Susanna sa che la paura si cura in un solo modo: guardandola. La paura non ama gli sguardi. La paura fa sbarrare gli occhi, vuole le pupille vuote, ma non vuole essere guardata. Perché la paura è codarda. Ha bisogno del buio per nascondere la verità. Ha bisogno di poca luce perché la realtà faccia delle ombre enormi, lunghissime. Spaventose. Ha bisogno della solitudine e basta un abbraccio per scacciarla.
* Sai qual è la verità? È che lo amo e punto. L'amore capita e quando capita non gli guardi l'etichetta per vedere se è cotone cento per cento. L'amore capita e quando capita l'indossi e te lo stringi addosso.