Joseph de Maistre: differenze tra le versioni

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==''Le serate di San Pietroburgo''==
*Ad un tal banchetto {{NDR|[[eucaristia]]}} gli uomini tutti diventan UNO, satollandosi di un cibo che è uno, e tutto in tutti. All'intendimento di rendere quanto si poteva ad un certo grado sensibile questa trasformazione nella unità, si compiacquero gli antichi Padri di desumere le loro comparazioni dalla spiga, e dal grappolo, i quali sono i materiali del mistero. Poiché in quella guisa stessa che molti grani di frumento, o di uva non altro formano che un pane, ed una bevanda, così quel pane e quel vino mistici che alla sacra mensa ci vengono somministrati, distruggono l'Io, e ci attraggono nella inconcepibile loro unità. (1827, II, p. 153)
*La vera religione ha più che diciotto secoli di vita; essa nacque il giorno in cui nacquero i giorni.
*Dove esiste un [[altare]] là esiste anche una [[religione]].
*{{NDR|Sul [[boia]]}} È un uomo? Sì: Dio lo accoglie nei suoi templi e gli permette di pregare. Non è un criminale; tuttavia nessuna lingua accetta di affermare, per esempio, che sia un uomo virtuoso, un onesto, che sia degno di stima, ecc. Nessun elogio morale gli può essere tributato, perché ogni elogio morale presuppone un rapporto con gli uomini, mentre egli non ne ha alcuno. E tuttavia ogni grandezza, ogni potere, ogni subordinazione dipendono dal boia: egli è l'orrore e il legame dell'associazione umana. Togliete dal mondo questo agente incomprensibile, e nello stesso istante l'ordine lascia il posto al caos, i troni si inabissano e la società scompare. Dio, autore della sovranità, lo è pure del castigo; fra questi due poli ha gettato la nostra terra: "''ché Jehova è il padrone dei cardini della terra, e su di essi fa girare il mondo''".
*Gli uomini quindi non soltanto hanno cominciato con la scienza, ma con una scienza diversa dalla nostra e ad essa superiore, perché partiva da un punto più alto, il che la rendeva anche molto pericolosa. E questo vi spiega come mai la scienza, al suo inizio, fu sempre misteriosa e restò chiusa nell'ambito dei templi, dove infine si spense quando questa fiamma non poté servire ad altro che a bruciare.
*I simboli greci di Nicea e di Costantinopoli, e quello di sant'Atanasio, non contengono essi forse la mia fede? Io sono della Religione di san Ignazio, di san Giustino, di sant'Atanasio, di san Gregorio Nisseno, di san Cirillo, di san Basilio, di san Gregorio Nazianzeno , di san Epifanio, di tutti quei Santi insomma che sono sui vostri altari e dei quali portate i nomi, e segnatamente di san Giovanni Crisostomo, di cui avete conservata la liturgia. Io ammetto quanto quei grandi e santi personaggi hanno ammesso; mi rammarico di quanto si son essi rammaricati; accolgo inoltre come Vangelo, tutti i concili ecumenici convocati nella Grecia asiatica, o nella Grecia europea. Vi domando ora, si può essere più greco? (1827, I, p. 207)
*In ogni grande divisione della specie umana, la [[morte]] ha scelto un certo numero d'animali a cui essa commise di divorare gli altri; così vi sono degl'insetti da preda, dei rettili da preda, dei pesci da preda, degli uccelli da preda, e dei quadrupedi da preda. Non vi ha un istante della di lui durata, in cui l'essere vivente non venga divorato da un altro. Superiormente alle numerose razze d'animali è collocato l'[[uomo]], la cui mano struggitrice nulla risparmia di ciò che vive; esso uccide per nutrirsi, uccide per vestirsi, uccide per ornarsi, uccide per difendersi, uccide per solazzarsi, uccide per uccidere.
*L'ammirazione sfrenata con cui troppe persone circondano [[Voltaire]] è il segno infallibile d'un animo corrotto. Che non ci s'illuda: se qualcuno, percorrendo la propria biblioteca, si sente attratto verso le ''Œuvres de Ferney'', Dio non lo ama affatto. Spesso ci si è presi gioco dell'autorità ecclesiastica che condanna i libri ''in odium auctoris''; in verità niente è più giusto di ciò: ''rifiutate gli onori a colui che abusa del suo genio''. Se questa legge fosse severamente osservata, si vedrebbero rapidamente sparire i libri avvelenati; ma poiché non dipende da noi promulgarla, guardiamoci almeno dal piombare nell'eccesso ben più reprensibile dell'esaltare senza misura scrittori colpevoli, e, tra questi, soprattutto Voltaire. Egli ha pronunciato contro se stesso, senza accorgersene, una sentenza terribile, affermando che ''uno spirito corrotto non fu mai sublime''. Non c'è nulla di più vero, giacché Voltaire, con i suoi cento volumi, non fu mai più che ''spiritoso''; faccio eccezione delle tragedie, dove la natura dell'opera lo costrinse ad esprimere dei nobili sentimenti estranei al suo carattere; ma anche sul palco, su cui trionfa, egli non riesce ad ingannare gli spettatori più sagaci. Nei suoi pezzi migliori, egli rassomiglia ai suoi due grandi rivali, come il più abile ipocrita rassomiglia ad un santo. (''Les Soirées de Saint-Pétersbourg'', in ''Œuvres complètes'', Lyon, 1891<sup>3</sup>, tomo IV, pp. 206-210).
*La spada della [[giustizia]] non ha fodero.
:''Le glaive de la justice n'a point de fourreau''. (da ''Les soirées de Saint-Pétersbourg'', Paris, 1821, p. 42).
*La vera religione ha più che diciotto secoli di vita; essa nacque il giorno in cui nacquero i giorni.
*[...] quando gli uomini, che sempre pregarono in virtù di una religione rivelata [...], si sono avvicinati al [[deismo]], che non è nulla e non può nulla, hanno smesso a poco a poco di pregare; e ora li vedete curvi sulla terra, intenti unicamente a leggi e studi fisici, avendo perduto anche il minimo sentimento della loro dignità naturale. La disgrazia di questi uomini è tale che essi non possono nemmeno più desiderare la propria rigenerazione, non solo per la ben nota ragione che «non si può desiderare ciò che non si conosce», ma perché trovano nel loro abbrutimento non so quale terribile fascino che è un castigo spaventoso. (2014, p. 169)
*Se non esistesse alcun [[male]] [[morale]] sulla [[terra]], non ci sarebbe, di conseguenza, alcun male fisico.
*Gli uomini quindi non soltanto hanno cominciato con la scienza, ma con una scienza diversa dalla nostra e ad essa superiore, perché partiva da un punto più alto, il che la rendeva anche molto pericolosa. E questo vi spiega come mai la scienza, al suo inizio, fu sempre misteriosa e restò chiusa nell'ambito dei templi, dove infine si spense quando questa fiamma non poté servire ad altro che a bruciare.
*Dove esiste un [[altare]] là esiste anche una [[religione]].
*Tutti i [[dolore|dolori]] sono punizioni, e ogni punizione è inflitta in eguale misura per [[amore]] e per [[giustizia]].
*L'ammirazione sfrenata con cui troppe persone circondano [[Voltaire]] è il segno infallibile d'un animo corrotto. Che non ci s'illuda: se qualcuno, percorrendo la propria biblioteca, si sente attratto verso le ''Œuvres de Ferney'', Dio non lo ama affatto. Spesso ci si è presi gioco dell'autorità ecclesiastica che condanna i libri ''in odium auctoris''; in verità niente è più giusto di ciò: ''rifiutate gli onori a colui che abusa del suo genio''. Se questa legge fosse severamente osservata, si vedrebbero rapidamente sparire i libri avvelenati; ma poiché non dipende da noi promulgarla, guardiamoci almeno dal piombare nell'eccesso ben più reprensibile dell'esaltare senza misura scrittori colpevoli, e, tra questi, soprattutto Voltaire. Egli ha pronunciato contro se stesso, senza accorgersene, una sentenza terribile, affermando che ''uno spirito corrotto non fu mai sublime''. Non c'è nulla di più vero, giacché Voltaire, con i suoi cento volumi, non fu mai più che ''spiritoso''; faccio eccezione delle tragedie, dove la natura dell'opera lo costrinse ad esprimere dei nobili sentimenti estranei al suo carattere; ma anche sul palco, su cui trionfa, egli non riesce ad ingannare gli spettatori più sagaci. Nei suoi pezzi migliori, egli rassomiglia ai suoi due grandi rivali, come il più abile ipocrita rassomiglia ad un santo. (''Les Soirées de Saint-Pétersbourg'', in ''Œuvres complètes'', Lyon, 1891<sup>3</sup>, tomo IV, pp. 206-210).
*{{NDR|Sul [[boia]]}} È un uomo? Sì: Dio lo accoglie nei suoi templi e gli permette di pregare. Non è un criminale; tuttavia nessuna lingua accetta di affermare, per esempio, che sia un uomo virtuoso, un onesto, che sia degno di stima, ecc. Nessun elogio morale gli può essere tributato, perché ogni elogio morale presuppone un rapporto con gli uomini, mentre egli non ne ha alcuno. E tuttavia ogni grandezza, ogni potere, ogni subordinazione dipendono dal boia: egli è l'orrore e il legame dell'associazione umana. Togliete dal mondo questo agente incomprensibile, e nello stesso istante l'ordine lascia il posto al caos, i troni si inabissano e la società scompare. Dio, autore della sovranità, lo è pure del castigo; fra questi due poli ha gettato la nostra terra: "''ché Jehova è il padrone dei cardini della terra, e su di essi fa girare il mondo''".
*[...] quando gli uomini, che sempre pregarono in virtù di una religione rivelata [...], si sono avvicinati al [[deismo]], che non è nulla e non può nulla, hanno smesso a poco a poco di pregare; e ora li vedete curvi sulla terra, intenti unicamente a leggi e studi fisici, avendo perduto anche il minimo sentimento della loro dignità naturale. La disgrazia di questi uomini è tale che essi non possono nemmeno più desiderare la propria rigenerazione, non solo per la ben nota ragione che «non si può desiderare ciò che non si conosce», ma perché trovano nel loro abbrutimento non so quale terribile fascino che è un castigo spaventoso. (2014, p. 169)
 
==''Saggio sul principio generatore delle costituzioni e delle altre istituzioni umane''==
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==Bibliografia==
*Joseph de Maistre, [https://archive.org/details/bub_gb_1HaVlgpoNMUC ''Le serate di Pietroburgo''], I, Biblioteca cattolica, Napoli, 1827.
*Joseph de Maistre, [https://archive.org/details/bub_gb_lSNr7sJ-3j0C ''Le serate di Pietroburgo''], II, Biblioteca cattolica, Napoli, 1827.
*Joseph de Maistre, ''Le serate di Pietroburgo o Colloqui sul governo temporale della Provvidenza'', a cura di Alfredo Cattabiani, trad. it. Lorenzo Fenoglio e Anna Rosso, Nino Aragno Editore, Torino, 2014.