Bologna: differenze tra le versioni

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*Qualche anno fa sono tornato a Bologna. L'avevo lasciata all'età di due anni ed era come se la vedessi per la prima volta. Avevo allora dodici anni, ma non seppi scoprire le bellezze decantate dai miei genitori. Un cielo grigio faceva da cappa quel giorno a Bologna. La gente invadeva portici e strade, rumorosa, eppur quieta, sicura. Avevo immaginato altrimenti. Una città di utopia, un paese spensierato e felice, dove corre a fiumi il denaro, si incontra ad ogni passo il teatro, da ogni caffè giunge musica da operetta. La gente, sempre un po' brilla danza sotto trionfi di mortadella. Pensai deluso: – Qui sono nato? In questo grigio palazzo? In queste umide strade che vidi con l'immaginazione innaffiare con il vino? ([[Michele Valori]])
*Qualora le [[Città]] nobili usassero far doni ai [[Poeta|poeti]], che mai avrebbe potuto donare Bologna all'estremo Omeride se non la testa dell'Athena Lemnia? ([[Gabriele D'Annunzio]])
*Quand'ero assessore a Bologna, nei primi anni Settanta, feci una battaglia per evitare che decine e decine di banche si piazzassero dove c'erano negozi e botteghe. Mi diedero del matto. Ora se ne sono andate anche le banche e sono arrivati supermercati e negozi d'abbigliamento. E soprattutto ristoranti. ([[Pier Luigi Cervellati]])
*Quella che lei chiama Bologna, è un cosa grande, che va da Parma fino a Cattolica [...] dove davvero la gente vive a Modena, lavora a Bologna e la sera va a ballare a Rimini [...] è una strana metropoli [...] che s'allarga a macchia d'olio tra il mare e gli Appennini. ([[Carlo Lucarelli]])
*Sazia e disperata. ([[Giacomo Biffi]])