Kwame Nkrumah: differenze tra le versioni

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*La nostra indipendenza è senza significato, se non è congiunta alla totale liberazione dell'[[Africa]]. (dal discorso durante la cerimonia d'indipendenza del Ghana, 6 marzo 1957)
:''Our independence is meaningless unless it is linked up with the total liberation of Africa.''<ref name="speech1957"/>
 
*L'Africa ha davanti a sé due strade. La prima è quella dell'unificazione ''graduale''. Ci sentaimo continuamente raccomandare di avvicinarci all'unità in modo graduale, un passo dopo l'altro. Chi esprime questo auspicio considera l'Africa come un essere statico, che si porta addosso una serie di problemi congelati, da eliminare uno dopo l'altro; dopo di che, fatta piazza pultia, ci si riunisce insieme e si dice: 'adesso che tutto è a posto, possiamo unirci'. È una visione che non tiene conto né delle pressioni esterne, né del fatto che ogni rinvio serve solo ad aumentare le nostre difficoltà, a dividerci e a spingerci tutti insieme nelle reti del neocolonialismo. [...] In sostanza, che cosa vogliamo per l'Africa? Una Carta modellata sull'esempio dell'ONU? Un'organizzazione tipo l'ONU, in cui si creino dei gruppi che esercitino pressioni conformi ai loro personali interessi? Vogliamo trasformare l'Africa in una duttile organizzazione di Stati sul modello degli Stati americani, in cui il più debole diventi vittima del vicino politicamente ed economicamente più forte e tutti insieme dipendano dalla buona grazia di una, o più, potenze straniere? (dal discorso all'Oua, 22 maggio, 1963)<ref name="setuttalafrica">Citato in Ryszard Kapuściński, Se tutta l'Africa, traduzione di Vera Verdiani, Feltrinelli, Milano, 2018, pp. 64-65, ISBN 978-88-07-89097-0</ref>
*I nostri popoli ci hanno sostenuto nella lotta per l'indipendenza perché erano convinti che i governi africani sarebbero stati in grado di eliminare i mali del passato in un modo che non sarebbe mai stato possibile sotto il dominio coloniale. Se oggi, conquistata l'indipendenza, lasciamo permanere le stesse condizioni di prima, tutto l'odio che ha portato all'abbattimento del colonialismo si volgerà contro di noi. [...] Finché il potenziale economico dell'Africa non si troverà nelle nostre mani, le masse non potranno provare una reale preoccupazione e un sincero interesse nel difendere la propria sicurezza, nel mantenere stabili i nostri governi e nell'organizzare gli sforzi necessari a raggiungere le mete da noi prefissate. (dal discorso all'Oua, 22 maggio, 1963)<ref name="setuttalafrica"/>
*Molti Stati africani indipendenti sono legati da trattati militari alle ex potenze coloniali. La stabilità e la sicurezza che questo genere di patti tenta di stabilire sono illusorie, perché le potenze occidentali non mancano l'opportunità di sostenere il loro controllo neocolonialistico attraverso il coinvolgimento militare diretto. Abbiamo visto come i neocolonialisti usano le loro basi per radicarsi e anche per sferrare attacchi contro i vicini Stati indipendenti. Queste basi costituiscono centri di tensione e potenziali punti di rischio di conflitti armati. (dal discorso all'Oua, 25 maggio 1963)
:''Many independent African states are involved by military pacts with the former colonial powers. The stability and security, which such devices seek to establish, are illusory, for the metropolitan powers seize the opportunity to support their neocolonialist controls by direct military involvement. We have seen how the neocolonialists use their bases to entrench themselves and even to attack neighboring independent states. Such bases are centers of tension and potential danger spots of military conflict.''<ref name="oau">{{en}} Citato in ''Nkrumah Nyerere Senghor: African Visionaires'', CreateSpace, 2016.</ref>