Luigi Salvatorelli: differenze tra le versioni

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*Su tutta la nuova situazione internazionale {{NDR|creata dai trattati di pace che chiudevano la prima guerra mondiale}} avrebbe dovuto vegliare la [[Società delle Nazioni|Società delle nazioni]], rimediando (secondo l'idea di [[Thomas Woodrow Wilson|Wilson]]) alle imperfezioni dei trattati e promuovendo l'attuazione degli ideali intesisti<ref>Riferiti alle potenze dell'Intesa, vincitrici del conflitto.</ref> e wilsoniani. La Società (''League'', nel testo inglese) era stata costituita il 10 gennaio 1920; la prima riunione del Consiglio a Parigi avvenne il 16 gennaio, quella dell'Assemblea a Ginevra il 15 novembre. La sua costituzione avvenne in base alla prima parte del trattato di Versailles, e degli altri trattati di pace. Wilson aveva inteso così sottolineare l'autorità primaria: di fatto aveva creato un primo ostacolo. Venendo edificata sul fondamento dei trattati di pace imposti dai vincitori ai vinti, La Società assumeva agli occhi dei secondi l'aspetto di una lega di ''beati possidentes'', di uno strumento con cui i più forti avrebbero cercato di mantenere e assodare il loro predominio, mentre forniva un terreno propizio alla coltivazione e manifestazione di recriminazioni e rancori non capaci dii ottenere soddisfazione. (vol. II, parte terza, cap. sesto, pp. 672-673)
*I rappresentanti dei singoli stati all'Assemblea {{NDR|della Società delle Nazioni}} non erano nominati dai popoli o dai parlamentari, ma dai governi, dal potere esecutivo; erano quindi in sostanza funzionari di questi. L'unanimità o la quasi unanimità era richiesta per le deliberazioni della Lega. Mancava qualsiasi organo di esecuzione forzata delle deliberazioni della Lega, le quali rimanevano abbandonate alla buona volontà dei singoli Stati membri. Queste tre circostanze toglievano alla Società delle nazioni qualsiasi carattere di Superstato: essa sarebbe risultata in pratica quel che i singoli componenti avrebbero voluto e saputo farne. (vol. II, parte terza, cap. sesto, p. 678)
*L'impostazione più radicale per la lotta contro l'ordine presente delle cose non venne nei venti anni tra le due guerre {{NDR|mondiali}} dal comunismo, ma da un movimento ideologico-artistico: il [[surrealismo]]. E forse a codesta radicalità fu dovuta la sua larga e lunga fortuna, il suo fascino di propaganda, la sua fama persistente tuttora: quando pure avrebbero dovuto essere chiare a tutti l'inconsistenza teorica del movimento e la sua incapacità di qualsiasi concretamento effettivo. (vol. II, parte terza, cap. sesto, p. 876)
*Si discute e si discuterà un pezzo intorno alla pittura astratta, né tocca a noi qui pronunciare giudizi estetici. Considerando anche questa dal punto di vista delle relazioni con la vita contemporanea, noi diremmo che l'[[Astrattismo|arte astratta]] è anch'essa (in opposizione più che mai alle idee surrealiste) una protesta contro le durezze umane o inumane della nostra epoca, e in particolare contro le tirannidi totalitarie e i relativi conformismi. Essa si crea, con le linee, i colori e i volumi puri, un mondo ideale di libertà: fino a che punto sia riuscita, sin adesso, a trarne grandezza d'arte, è un'altra questione. (vol. II, parte terza, cap. sesto, pp. 884-885)
*[[Stalin]] in questi anni {{NDR|delle ''[[grandi purghe]]''}} rassodò definitivamente e integralmente la sua dittatura attraverso i processi a tutti gli elementi maggiori del vecchio partito comunista sotto l'accusa di [[Lev Trockij|trotzkismo]] e di alto tradimento (cioè d'intesa con la Germania [[Nazismo|nazista]]). Nell'agosto 1936 si ebbe l'esecuzione di [[Grigorij Evseevič Zinov'ev |Zinoviev]] e di [[Lev Borisovič Kamenev |Kamenev]]; nel gennaio 1937 un altro processo portò alla condanna a dieci anni di [[Karl Radek|Radek]], mentre [[Georgij Leonidovič Pjatakov|Piatakov]] e dodici altri furono giustiziati; nel giugno fu messo a morte il maresciallo [[Michail Nikolaevič Tuchačevskij|Tuchačevskij]] insieme con altri sette generali russi, sempre sotto l'accusa di alto tradimento. Nel marzo 1938 vi furono ancora le esecuzioni capitali di [[Nikolaj Ivanovič Bucharin|Bukharin]] e [[Genrich Grigor'evič Jagoda|Yagoda]]. Questi furono contraddistinti dal fenomeno senza precedenti di confessioni amplissime, in buona parte fantastiche, degli accusati, ottenute attraverso torture morali e fisiche. L'eliminazione dei maggiorenti bolscevichi fu accompagnata da una serie sterminata di fucilazioni, condanne, deportazioni di gregari. Risultati di questa colossale, inumana "epurazione", furono di eliminare la quasi totalità del vecchio Stato maggiore bolscevico, che aveva fatto la rivoluzione e instaurato il nuovo regime, e di accentuare il carattere russo-nazionale dell'organizzazione sovietico-comunista. (vol. II, parte quarta, capitolo settimo, pp. 1028-1029)