Giuseppe Rovani: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Giuseppe Rovani==
*[[Francesco Hayez|Hayez]] segna nientemeno che la linea di divisione che separa la scuola antica dalla moderna. Con Sabatelli<ref>Luigi Sabatelli (1772-1850), pittore, incisore e docente italiano.</ref> e con Palagi<ref>Pelagio Palagi (1775-1860), pittore, scultore, decoratore d'interni italiano</ref> finisce quella scuola che, per consuetudine, si chiamò classica; con Hayez invece comincia quell'altra scuola che, col più arbitrario dei vocaboli. si chiamò romantica.<ref>da ''[https://archive.org/details/letrearticonside02rova/page/n8 Le tre arti considerate in alcuni illustri Italiani contemporanei]'', vol. 2, Fratelli Treves Editori, Milano, 1874, p. 127.</ref>
*Quelli che asseriscono essere un delirio assurdo il credere indispensabile ai giovani artisti lo studiare per qualche tempo a Roma, guardino un trattatratto a [[Vincenzo Vela]] e alle sue opere che concepì prima di recarsi alla Capitale delle Arti, e a quelle che modellò ''in illa luce''. Tra quelle prime e quest'ultime opere v'è la differenza che passa tra un'arte che pare un trastullo e un'arte che si risolve in una palestra ardua e solenne; tra la ''Preghiera del mattino'' e lo ''Spartaco'' la distanza è tale, che è difficile credere siano opere ambedue del medesimo artista.<ref>da ''Le tre arti considerate in alcuni illustri Italiani contemporanei'', vol. 2, p. 212.</ref>
*Siamo sinceri, ma in dodici milioni d'uomini a cui può salire il regno unito, tra Piemonte e Lombardia e Ducati e Toscanae Legazioni forse non si trovano sei uomini della poderosa efficacia di [[Carlo Cattaneo|Cattaneo]]; or la sua patria offrirebbe lo scadolo indecoroso di declinare la candidatura, perché è stato federalista? perché sommosse la storia contemporanea con severissimo sindacato, e con critica terribile degli uomini e delle cose? Ma il parlamento ha forse bisogno d'adulatori e di cerimonieri e di coristi?<ref>da ''Delle elezioni a proposito di Carlo Cattaneo'', ''Gazzetta di Milano'', 8 marzo 1860; ripubblicato in Franco Contorbia (a cura di), ''Giornalismo Italiano'', ''Volume primo 1860-1901'', ''I meridiani'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2007, p. 13.</ref>
*[...] tenendo conto di tutto quello che ha fatto e di tutti gli elementi onde risulta il carattere del suo ingegno e del suo stile, a noi pare di poter asserire che Francesco Hayez tenga un gran posto in Italia fra i pittori viventi, e incontrastabilmente sia il primo per la potenza dell'esecuzione, per il prestigio del colore, per la grazia squisita della linea. – È un pittore che ha virtù straordinarie, ma anche peccati gravi, e pur troppo in questi ultimi anni ha mostrato di trascurare il concetto e l'idea, tutto quanto preoccupato della forma e del pennello, motivo per cui ha provocato una critica fin troppo virulenta e severa in coloro che hanno rispetto del pensiero più che di tutto, e che ad un dipinto prodigiosamente eseguito antepongono un quadro in cui l'esecuzione sia appena sufficiente, ma sia grande l'idea e severa la composizione.<ref>da ''Le tre arti considerate in alcuni illustri Italiani contemporanei'', vol. 2, pp. 135-136.</ref>