Guido Ceronetti: differenze tra le versioni

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[[File:Ceronetti 1982 (cropped).jpg|thumb|200px180px|Guido Ceronetti]]
'''Guido Ceronetti''' (1927 – 2018), poeta, filosofo, scrittore, giornalista e drammaturgo italiano.
 
==Citazioni di Guido Ceronetti==
*Con troppa musica in corpo, maldigerita, non si cerca il libro. La [[stampa]] ha tenuto bene finché non ha passato la linea d'ombra oltre cui cessa di essere una modificazione e una trasposizione della scrittura manuale, mentre ormai promana dalla scrittura elettronica e il libro è figlio del ''dischetto'': la lettura è attirata dalla stampa finché le resta odore di scrittura morta, di manualità viva mutata in segni piombati. Chi visita la stamperia dell'editore [[Alberto Tallone Editore|Tallone]] ad Alpignano avrà la percezione immediata di questo: il rapporto con la scrittura manuale, intatto, come condizione essenziale della vita del libro tra mani vive. Allora tu dici: ''questo è un libro'', e palpi la scrittura-madre, come riconosci un una fotografia buia, dove un'immagine dissolvente, mossa, rivela una chioma di Berenice, una donna.<br/>Voi dite che mancano i lettori: ma queste sono verità falsanti, senza paradosso vivificante. L'editoria è sterminata: è il libro che manca. (Dalla rubrica ''Lanterna rossa'' de ''La Stampa''<ref>Citato in Massimo Gatta, ''"''Questo è un libro''", Guido Ceronetti e Alberto Tallone Stampatore-Editore (1891-2008)''; in ''Cartevive {{small|Periodico dell'Archivio [[Giuseppe Prezzolini|Prezzolini]], Biblioteca cantonale Lugano}}'', Anno XX, n.2 (44), dicembre 2009, pp. 103-104.</ref>)
*[[Cristina Campo]], bagliore letterario, fu ben più che una "donna letterata". O non la sentirei così vicina, così tuttora fraterna...<br />Essa invita a meditare non sulla propria soltanto, ma sulla scrittura, sull<nowiki>'</nowiki>''ars''' dello scrivere, sulla Parola originaria che diventa, in una diaspora stellare illimitata, scrittura alfabetica, stile che afferra, forma metaparlante, pane soprasostanziale: miracolo possibile solo a chi ebbe con gli archetipi un rapporto stretto stretto, a chi fu reso atto a percepire le sonorità misteriose, oscure, che secerne il silenzio prudente delle Madri.<ref>Da (da ''Agli dei Mani di Cristina'', in<ref>In ''Per Cristina Campo'', a cura di [[Monica Farnetti]] e [[Giovanna Fozzer]], All'insegna del Pesce d'oro di [[Vanni Scheiwiller]], Milano, 1998, p. 249. ISBN 88-444-1450-3</ref>)
*Da molti anni sono [[vegetarianismo|vegetariano]] e posso dire di averci guadagnato in salute fisica e mentale. Non ho perduto che le macabre catene del conformismo onnivorista.<br>Dati i prezzi del mercato delle carni, una famiglia volontariamente vegetariana galleggia meglio, può spendere in raffinatezze quel che risparmia in pezzi di cadavere, ha un bilancio meno pesante e lo stomaco meno guasto. Meglio sia un'intera famiglia a nutrirsi vegetarianamente, e non un solo componente, perché così non c'è separazione a tavola, tutti unisce in un magico circolo l'ideale comune. Siate diversi, sostanzialmente diversi da come vi vogliono, da come vi fanno essere! E per esserlo infallibilmente, bisogna cominciare dal nutrimento, tutto è lì. Il vegetarianismo familiare è un'incrinatura sensibile dell'uniformità sociale, una piccola porta chiusa al male, in questa universale condanna a essere tutti uguali a servirlo. I bambini non sono un problema: quasi tutti sono, spontaneamente, vegetariani, e un vegetariano avveduto non li priva certo di proteina. La carne gli viene imposta dall'idiozia carnivorista degli adulti.<ref name="veg">Da ''La carta è stanca: una scelta'', Adelphi, Milano, 2015, cap. ''[https://books.google.it/books?id=in2XCgAAQBAJ&pg=PT32 I vegetariani]''. ISBN 978-88-459-7679-7</ref>
*Dare [[gioia]] è un mestiere duro.<ref>Da ''Viaggia viaggia, Rimbaud!'', Il Melangolo, 1992. Motto del [[w:Teatro dei Sensibili|Teatro dei Sensibili]].</ref>