Maria Carolina d'Asburgo-Lorena: differenze tra le versioni

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→‎Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton: Fix; (Acton) nella l. del 17 dic 1799 (erroneamente 1798 nella fonte) non è una mia NDR.
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==''Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton''==
*Mia cara Miledy. — Da giovedì non abbiamo notizia di Mack dagli Abruzzi. Ciò mi fa vivere in palpiti ed in continue ambasce. Ardisco inviarvi questa sera tutto il nostro danaro di Spagna del re e mio. Essi sono 60/m ecco tutto il nostro avere, ma noi non abbiamo mai tesorizzato. I diamanti di tutta la famiglia, uomini e donne, verranno domani sera, per essere tutto consegnato al rispettabile ammiraglio Lord Nelson. Il generale (Acton) gli avrà parlato del nostro danaro, ma è quello per pagare l'esercito, marina ecc. Infine, la viltà, il tradimento, la paura, la costernazione generale, ed il nessun vigore mi fanno molto temere. Ciò mi rende completamente sventurata; ma adempierò a tutti i miei doveri fino alla fine. Addio, i miei complimenti al cavaliere, al rispettabile Milord, nostro liberatore. Conservatemi la vostra amicizia. Voi me ne date tante {{sic|pruove}}, e credetemi per la vita, la vostra sincera amica — Carolina.<br>Saverio, uomo fedele e sicuro accompagnerà il danaro. Questa era scritta jeri, ma sapendo la festa in casa di Nizza, non ho voluto mandare, per non incomodarvi. Lo farò stasera e v'invierò tutto, {{sic|gioje}}, danari e quant'occorre, perchè la nostra sventura incalza. I nostri sono de' vili, degli infami, degli esseri esecrati. Il fratello d' Acton è giunto e racconta orrori. Mack è alla disperazione. Sono fra duolo e fra sbalordimento.<br> Addio, i miei complimenti all'eroe Nelson ed alla sua buona nazione: arrossisco dell'infame viltà della nostra. Addio, tutta vostra per la vita e per la morte — Carolina. (dalla lettera del 17 dicembre 1799, pp. 31-32)
*Càra {{sic|Miledi}}. — lo abuso della vostra bontà e di quella del nostro bravo ammiraglio. Le casse grandi fatele riporre a fondo di stiva. Le piccole più a mano. Egli è che io ho, disgraziatamente, una numerosa famiglia. Sono nel colmo della desolazione e delle lagrime, persuasa che il colpò sarà da sbalordire; la rapidità sopratutto, e parmi di non venirne mai a fine. Esso m'abbatterà e lo sbalordimento mi condurrà alla tomba. Piacciavi, mia cara, farmi tutto sapere, tutto. Siate certa della mia discrezione. Mio figlio è ritornato da Capua e racconta orrori delle truppe ritornate fuggenti. È una sventura di meno. Addio, mia cara, l'orribile ruina abbrevia due terzi della nostra pura esistenza. Mi rimetterò alla divina Provvidenza e me ne farò una ragione. Il momento è crudele, mortale. Porgete i miei saluti al nostro stimabile liberatore. Addio, mille complimenti. Abbiatevi la mia riconoscenza. (da Lettera del 19 dicembre 1799, p. 33)
*Mia cara Miledy — Son più morta che viva. I rapporti di Pignatelli fatti a Luzzj , i documenti forniti da quelle canaglie di nobili provano che la rivoluzione è intieramente consumata. Il popolo è unito col potere costituente te. Essi hanno disarmata tutta l'infame truppa, castelli, arsenale ec. Mack è scomparso. Calandra con 2500 uomini dice di non poter far nulla. Tutta la truppa chiama il popolo e dà loro le armi. Zurlo è stato trascinato ferito innanzi il tribunale dell'infame città e messo in castello. Ciò prova che la nobiltà dirìge tutto. Tre colonnelli, Fardella, Bologna e Baumont tradotti innanzi al tribunale; i due primi messi in libertà, il terzo imprigionato, infine orrori. Castellammare e Salerno sono già in rivoluzione. M'aspetto domani sentir l'istesso delle Calabrie. Sono così afflitta, che preferisco l'entrata dei Francesi e che tolgano a quei miserabili fino all' ultima camicia, piuttosto che di vedere i nostri proprii sudditi bestie vili, poltroni, ma furfanti, condursi in tal guisa. Il pranzo è contramandato. Ohimè, mia cara {{sic|Miledi}}, sono molto sventurata. Dio voglia che il contro colpo non si faccia sentire in Sicilia: sono desolata, ma bisogna riacquistar Napoli e difendere la Sicilia. Egli è certo che qualche birbante nascosto vi tien la mano. Questi sciocchi... non ho più testa: in una parola, sono molto fuor di speranza. Se potessi vedervi alle ore 23 o 24 col cavaliere ed il nostro eroe Nelson mi sarebbe di sollievo, bisogna efficacemente pensare a salvarci. Compatite un' onesta amica, un' alleata fedele, ma un' affettuosa madre, sposa e sventurata regina. (dalla lettera del gennaio 1799, p. 59)
 
==Bibliografia==