H. G. Wells: differenze tra le versioni

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==''La guerra dei mondi''==
===[[Incipit]]===
====Adriana Motti====
Alla fine del diciannovesimo secolo nessuno avrebbe creduto che le cose della terra fossero acutamente e attentamente osservate da intelligenze superiori a quelle degli uomini e tuttavia, come queste, mortali; che l'umanità intenta alle proprie faccende venisse scrutata e studiata, quasi forse con la stessa minuzia con cui un uomo potrebbe scrutare al microscopio le creature effimere che brulicano e si moltiplicano in una goccia d'acqua. Gli uomini, infinitamente soddisfatti di se stessi, percorrevano il globo in lungo e in largo dietro alle loro piccole faccende, tranquilli nella loro sicurezza d'esser padroni della materia. Non è escluso che i [[Microrganismo|microbi]] sotto il microscopio facciano lo stesso. Nessuno pensava minimamente che i più antichi mondi dello spazio potessero rappresentare un pericolo per gli uomini, o pensava ad essi soltanto per escludere la possibilità o anche solo la probabilità che esistesse sulla loro superficie una qualunque forma di vita. È curioso ricordare alcune idee di quei giorni lontani. Gli abitanti del nostro pianeta si figuravano al massimo che su Marte potessero esserci altri uomini, forse inferiori a loro e pronti ad accogliere a braccia aperte una missione di civilizzazione. Tuttavia, di là dagli abissi dello spazio, menti che stanno alle nostre come le nostre stanno a quelle degli animali bruti, intelletti vasti, freddi e spietati guardavano la terra con invidia e preparavano, lentamente ma con fermezza, i loro piani contro di noi. E agli inizi del ventesimo secolo si ebbe il grande disinganno.
 
====Tullio Dobner====
Nessuno sul finire del XIX secolo avrebbe creduto che questo mondo fosse sotto minuziosa e attenta osservazione da parte di intelligenze superiori a quelle dell'uomo e tuttavia ugualmente mortali; che ci fosse qualcuno che studiava e analizzava gli esseri umani occupati nelle loro varie faccende con quasi la stessa applicazione con cui un uomo al microscopio esaminerebbe le effimere creature che brulicano e si moltiplicano in una goccia d'acqua. Con infinito compiacimento gli esseri umani se ne andavano di qua e di là per questo pianeta presi dalle loro attività nella beata certezza della loro supremazia sulla materia. È possibile che lo stesso facciano i microrganismi sotto la lente del microscopio. Nessuno si preoccupava che i mondi più antichi presenti nello spazio potessero essere fonte di pericolo per gli umani; e se mai li considerava, era solo per escludere come impossibile o come minimo improbabile l'eventualità che su di essi ci fosse la vita. È strano ricordare certi preconcetti di quei giorni andati. Se un terrestre immaginava la presenza di altri uomini su Marte, lo presumeva forse al massimo inferiore a sé e pronto ad accogliere con gratitudine una spedizione di missionari di civiltà. E invece sull'altra sponda dello spazio, menti che stanno alle nostre menti come le nostre stanno a quelle delle bestie più umili, intelletti evoluti e pratici e insensibili contemplavano questa Terra con invidia e architettavano con metodo e impegno i loro piani contro di noi. E all'alba del XX secolo venne il momento del grande disinganno.<!-- p. 13 -->
 
===Citazioni===
*Mediante il tributo di milioni di morti, l'uomo ha conquistato il suo diritto di vita sulla [[Terra (pianeta)|terra]], ed essa è sua contro chiunque venga per conquistarla. (1979; cap. 8)
*Gli uomini, infinitamente soddisfatti di se stessi, percorrevano il globo in lungo e in largo dietro alle loro piccole faccende, tranquilli nella loro sicurezza d'esser padroni della materia. Non è escluso che i microbi sotto il microscopio facciano lo stesso.
*Vagavo come un demente. Mi ritrovai in una casa di persone premurose che nel terzo giorno mi avevano trovato a girare in lacrime farneticando per le vie di St. John's Wood. Mi dissero che canticchiavo un'assurda [[Canzoni dai libri|canzoncina]] su "L'ultimo uomo ancora vivo! Urrà! L'ultimo uomo ancora vivo!". (2018; cap. 9, p. 212)
*Mediante il tributo di milioni di morti, l'uomo ha conquistato il suo diritto di vita sulla [[Terra (pianeta)|terra]], ed essa è sua contro chiunque venga per conquistarla.
 
==''La macchina del tempo''==
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*Herbert George Wells, ''L'uomo invisibile'' (''The Invisible Man''), traduzione di Stefano Sudrié, TEN, 1993
*Herbert George Wells, ''L'uomo invisibile'' (''The Invisible Man''), traduzione di Maria Grazia Giovagnoli Vancini, Mursia, 1998
*Herbert George Wells, ''La guerra dei mondi'' (''War of the Worlds''), traduzione di Adriana Motti, Mursia, 1979
*Herbert George Wells, ''La guerra dei mondi'' (''War of the Worlds''), traduzione di Tullio Dobner, Newton Compton, Roma, 2018. ISBN 978-88-227-1971-3
*Herbert George Wells, ''La macchina del tempo'', traduzione di Mario Monti, Mondadori
*Herbert George Wells, ''La porta nel muro e altri racconti'', traduzione di Daniele Morante, Bollati Boringhieri