Individualismo: differenze tra le versioni

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*– Ogni grande libro spira questo amore per i destini dei singoli individui che non si adattano alle forme che la collettività vuol loro imporre. Ciò porta a risoluzioni che non si lasciano risolvere, e di costoro si può soltanto riprodurre la vita. Estrai il senso da tutte le opere poetiche e ne ricaverai una smentita interminabile – incompleta ma esemplificata e fondata sull'esperienza – di tutte le norme, le regole e i principi vigenti sui quali posa la società che ama tali [[poesia|poesie]]! Per di più una poesia col suo mistero trafigge da parte a parte il senso del mondo, attaccato a migliaia di parole triviali, e ne fa un pallone che se ne vola via. Se questo, com'è costume, si chiama [[bellezza]], allora la bellezza dovrebb'essere uno sconvolgimento mille volte più crudele e spietato di qualunque rivoluzione politica! ([[Robert Musil]])
*Vi svelerò che i migliori soggetti letterari sono individualisti, lasciano uscire ciò che hanno dentro di loro, si danno una scossa completa e libero sfogo. ([[Walt Whitman]])
*La sensibilità individualista suppone un vivo bisogno di indipendenza, di sincerità con sé e con gli altri, che non è altro che una forma dell'indipendenza di spirito; un bisogno di discrezione e di delicatezza che procede da un vivo sentimento della barriera che separa gli io, che li rende incomunicabili ed intangibili" "Il tratto dominante della sensibilità individualista è infatti questo: il sentimento della "differenza" umana, dell'unicità delle persone. - L' individualista ama questa "differenza" non solamente in se stesso, ma anche negli altri. È portato a riconoscerla, a tenerne conto ed a compiacervisi. Ciò suppone un'intelligenza fine e delicata." "La sensibilità individualista entra inevitabilmente in conflitto con la società nella quale evolve. La tendenza di quest'ultima infatti è di ridurre il più possibile il sentimento dell'individualità: l'unicità con il conformismo, la spontaneità con la disciplina, l'istantaneità dell'io con lo spirito gregario, la sincerità del sentimento con l'insincerità inerente ad ogni funzione socialmente definita, la fiducia in sé e l'orgoglio di sé con l'umiliazione inseparabile da ogni addomesticamento sociale.
(Georges Palante)
 
==Voci correlate==