Julien Green: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Julien Green==
*A [[Genova]]. Poco fa, come tornavo da S. Maria di Carignano, ho sentito la tristezza opprimente dell'[[Italia]], tristezza incomprensibile poiché l'italiano è allegro. Perché queste stradette chiassose mi provocano una malinconia così singolare? Eppure io amo l'Italia, ma la mia patria vera è nel Nord. Niente mi alleggerisce di più il cuore quanto il vedere un filare di betulle sotto un cielo grigio...<ref>8 aprile 1935; da ''Diario 1935-1939'', traduzione di Libero De Libero, Arnoldo Mondadori Editore, 1946, p. 14</ref>
*Elisabeth non fece nessun gesto: intuiva, da qualche istante, la grande invisibile presenza che invadeva la casa e le sue mani si fecero di ghiaccio. In quello stesso momento udirono un lungo grido e si spaventarono riconoscendovi la voce della disperazione che dappertutto, in qualsiasi occasione, risuona e saluta la morte.<ref>Da (Parte''Mezzanotte'', traduzione di Enrico Emanuelli, Longanesi, 2009, parte seconda, III, finale).</ref>
*La [[psicoanalisi]] mi sembra una forma moderna dell'[[ateismo]].<ref>Da ''Autobiografia''; citato in [[Piero Viotto]], ''Grandi amicizie: i Maritain e i loro contemporanei'', Città Nuova, Roma, 2008, p. 30.</ref>
*{{NDR|[[Agostino d'Ippona]]}} Sant'Agostino non delude mai... è sempre in anticipo sui tempi in cui si legge.<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 28 gennaio 2010</ref>
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==[[Incipit]] di ''Adriana Mesurat''==
In piedi, le [[Mano|mani]] dietro la schiena, Adriana guardava il "cimitero". In [[casa]] Mesurat così chiamavano un gruppo di dodici ritratti appesi in sala da pranzo sopra una credenza, uno presso l'altro, in modo da coprire tutta una parete. Si contavano sette Mesurat, tre Serre e due Lécuyer, membri di [[Famiglia|famiglie]] imparentate ai Mesurat, tutti morti.<br>Fatta eccezione per un dipinto del quale riparleremo, erano di quelle fotografie come se ne faceva venticinque anni fa, aride e fedeli, nelle quali il volto appariva su un fondo bianco senza che un'[[ombra]] indulgente ne addolcisse i difetti; la [[verità]] sola parlava il suo duro linguaggio.
 
== Mezzanotte==
*Elisabeth non fece nessun gesto: intuiva, da qualche istante, la grande invisibile presenza che invadeva la casa e le sue mani si fecero di ghiaccio. In quello stesso momento udirono un lungo grido e si spaventarono riconoscendovi la voce della disperazione che dappertutto, in qualsiasi occasione, risuona e saluta la morte. (Parte seconda, III, finale).
 
==Bibliografia==
*Julien Green, ''Adriana Mesurat'' (''Adrienne Mésurat''), traduzione di Arturo Tofanelli, CDE, Milano, 1972.
*Julien Green, ''Diario 1940-1943'', traduzione di Libero de Libero, Arnoldo Mondadori Editore, 1949<sup>1</sup>.
*Julien Green, ''Mezzanotte'', traduzione di Enrico Emanuelli, Longanesi, 2009;
*Julien Green, ''Partire prima di giorno''(''Partir avant le jour''), traduzione di Marina Valente, Rizzoli, 1966.