Papa Giovanni Paolo II: differenze tra le versioni

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*Signore [[Gesù]], figlio del Dio vivente, ti lodiamo per l'amore che ci hai rivelato con il tuo Sacro Cuore, trafitto per noi e che è diventato la fonte della nostra gioia, la sorgente della nostra vita eterna. (''Delhi'', 1 febbraio 1986)
*Ti ringrazio, [[Benevento]], per questa giornata che abbiamo passato insieme, la tua giornata, giornata della Madre delle Grazie! Ti ringrazio, Benevento, per la tua accoglienza, per la tua presenza, per la tua preghiera, per i tuoi canti! Ti ringrazio, Benevento, di cuore! E direi ancora: Benevento, ti ringrazio per questo vento che ci ha portato il tramonto della giornata! Ti auguro di rimanere sempre fedele alla tua grande eredità cristiana trasmessa dagli apostoli, dai martiri, come san Bartolomeo, san Gennaro. Ti ringrazio di rimanere sempre nella Grazia del Signore, per l'intercessione della tua e nostra Madre. E, alla fine: Benevento, ti auguro anche le buone vacanze! ([http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/homilies/1990/documents/hf_jp-ii_hom_19900702_benevento_it.html Celebrazione eucaristica nello stadio cittadino di Benevento, 1990])
 
{{Int|1=Dal discorso al corpo diplomatico accreditato a Nairobi, 6 maggio 1980|2=Riportato in [http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1980/may/documents/hf_jp-ii_spe_19800506_nairobi-diplomatici.html ''DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II AL CORPO DIPLOMATICO ACCREDITATO A NAIROBI''], ''Vatican.va'', 1980.}}
*Molte situazioni e problemi africani che richiedono la nostra attenzione oggi non sono differenti da quelli che coinvolgono altre nazioni e continenti nel mondo. Altri invece sono tipicamente africani nel senso che gli elementi dei problemi e le risorse disponibili per la loro soluzione - risorse naturali e specialmente umane - sono esclusive di questo continente. In ciò vi è un fattore supremo che deve essere tenuto presente nella mente. È la vera identità dell’africano, della persona africana, dell’uomo e della donna africana.
*La verità sull’individuo africano deve essere vista, prima di tutto e principalmente, nella sua dignità come persona umana.
*La storia testimonia come il continente africano ha sempre conosciuto un forte senso comunitario nei differenti gruppi che costituiscono la sua struttura sociale: ciò è particolarmente vero per la famiglia dove vi è una forte coesione e solidarietà. E quale migliore prospettiva potrà essere trovata nella necessità di una pacifica soluzione di conflitti e difficoltà - un modo che sia all’altezza della dignità umana - della innata propensione al dialogo, del desiderio di spiegare le differenti visioni nella conversazione alla quale l’africano si rivolge così facilmente e che egli porta avanti con tanta naturale grazia?
*In Africa, in passato, molte nazioni hanno conosciuto l’amministrazione coloniale. Pur non negando i vari traguardi raggiunti da queste amministrazioni, il mondo gode per il fatto che questo periodo sta ormai nella sua fase finale. I popoli dell’Africa, con poche penose eccezioni, stanno assumendo piena responsabilità politica per il loro proprio destino ed io saluto qui particolarmente il recente raggiungimento dell’indipendenza dello Zimbabwe. Ma non si può ignorare il fatto che altre forme di dipendenza sono ancora una realtà o almeno una minaccia.
*La discriminazione razziale è un male, a prescindere da come, da chi e perché è praticata.
*Un largo numero di persone sono state costrette per varie ragioni a lasciare il loro paese amato ed i luoghi dove avevano le loro radici. Talvolta questo è dovuto a motivi politici, altre volte per sfuggire alla violenza ed alla guerra, oppure per le conseguenze di disastri naturali, o per il clima ostile. La comunità africana e la comunità del mondo non può cessare di interessarsi alla condizione dei rifugiati e alle terribili sofferenze cui molti di essi sono assoggettati per lungo tempo. Questi rifugiati veramente hanno un diritto alla libertà ed a vivere una vita degna della dignità umana. Essi non devono essere privati del godimento dei loro diritti, tantomeno quando fattori esterni al loro controllo li hanno costretti a divenire stranieri senza una patria.
*Faccio appello alle autorità delle nazioni di cui i rifugiati sono costretti ad attraversare i confini, perché li ricevano con cordiale ospitalità. Faccio appello alla comunità internazionale perché il peso non sia portato soltanto da quelle nazioni nelle quali i rifugiati si sistemano temporaneamente, ma di mettere i necessari aiuti a disposizione dei governi interessati e delle appropriate organizzazioni internazionali.
*L’[[Organizzazione per la Unità Africana]], insieme a tutte le altre organizzazioni che perseguono il fine di una più grande collaborazione tra le nazioni africane, è degna di ogni incoraggiamento.
*Lunga vita a te, Africa!
 
===Dal viaggio in India 1986===