Giorgio de Chirico: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 6:
*{{NDR|Sul [[Monumento a Ludovico Ariosto]]}} Ieri, nel pomeriggio passando per una via che s'allunga stretta e fiancheggiata da case alte e scure vidi apparire in fondo una colonna sormontata da una statua che seppi poi essere quella dell'Ariosto. Visto così, tra quelle due pareti di pietra annerata – che parevano muri d'un santuario antico – il monumento assumeva un che di misterioso e solenne, e il passante tampoco metafisicizzante si sarebbe aspettati di udire la voce di un nume vaticinare d'in fondo la piazza.<ref>Da''Arte metafisica e scienze occulte'', ''Ars Nova'', Roma, 3, gennaio 1919, pp. 3-4.</ref>
*Perché un'[[opera d'arte]] sia veramente immortale, deve uscire completamente dai confini dell'umano: l'intelligenza media e la logica le nuocciono. La concezione di un'opera d'arte che afferra una cosa che come tale non ha alcun senso, alcun tema, che dal punto di vista della logica umana ''non vuole assolutamente dir nulla'', io dico che una tale rivelazione o concezione dev'essere in noi così forte, deve apportare tal gioia o tale dolore, che noi siamo costretti a dipingere, come il morto di fame a addentare un pezzo di pane che gli capita tra le dita.<ref>Citato in Gianfranco Morra, ''Specchio dei tempi. Antologia interdisciplinare'', Editrice La Scuola, 1981.</ref>
* Sei un bambino {{NDR|[[Luca Bestetti]]}} con gli occhi da grande. Vieni a casa mia e puoi guardare mentre lavoro<ref>[http://www.vistomagazine.com/luca-bestetti-dechirico/], Visto, “Luca Bestetti: l’unico bimbo che imparò da De Chirico. Le sue opere in mostra a Milano", Francesco Fredella, 17/05/2017</ref>.
*Un buon artista cerca di lavorare bene, sia col fascio che con la stella rossa, con la repubblica o con la monarchia. Nell'arte si esprimono solo il valore e il temperamento dell'individuo.<ref>Da un'intervista di Alfredo Pieroni, ''[https://it.wikiquote.org/wiki/Giorgio_de_Chirico?veaction=edit&section=1 Idee, paradossi e umori di Giorgio de Chirico]'', ''Fiera Letteraria'', anno I, numero 2, aprile 1946, p. 1.</ref>