Klemens von Metternich: differenze tra le versioni

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:''Italien ist ein geographischer Begriff''
*Niente è singolare come questa reliquia, vecchia di diciassette secoli. La sorte sembra averla sepolta per dare alle generazioni future un'idea completa delle abitudini romane. La ventesima parte di [[Scavi archeologici di Pompei|Pompei]] appena è riportata alla luce. Si passeggia nell'anfiteatro, nel foro, nella basilica, in due teatri, uno per la tragedia, l'altro per la commedia, in quattro templi, fra i sepolcri; si percorrono tre strade sul loro antico selciato, si entra in più di cento negozi e case, alle cui porte si trova scritto il nome del proprietario, e tutti questi luoghi sono nello stesso stato in cui erano il giorno in cui furono inghiottiti. Gli altari dei templi e le tombe sono nuove come in una laboratorio di scultura; la città è spaziosa abbastanza per aver contenuto da trenta a quarantamila abitanti; i templi, il foro ed i teatri sono belli come potevano esserlo in una capitale romana e come dovrebbero esserlo in quelle della Cristianità. Siamo tutti uomini di assai cattivo gusto nel 1819.
:''Rien n'est curieux comme cette relique, vieille de dix-sept siècles. Le sort semble l'avoir ensevelie pour donner aux générations futures une idée complète des habitudes romaines. C'est à peine si la vingtième partie de Pompei est déblayée. On se promène dans l'amphitéâtre, au forum, dans la basilique, dans deux théâtres, l'un pour la tragédie, l'autre pour la comédie, dans quatre temples, au milieu des tombeaux; on parcourt trois rues sur leur antique pavé, on entre dans plus de cent boutiques et maisons, aux portes desquelles se trouve écrit le nom du propriétaire, et tous ces lieux sont comme le jour où ils ont été engloutis. Les autels des temples et les tombeaux sont neufs comme dans un atelier de sculpture; la ville est assez spacieuse pour avoir contenu de trente à quarante mille habitants; les temples, le forum et les théâtres sont beaux comme ils pouvaint l'être dans une capitale romaine et comme ils devraint l'être dans celles de la Chrétienté. Nous sommes tous gens de bien mauvais goût en 1819.''<ref>Da ''Mémoires, documents et écrits divers laissés par le prince de Metternich, chancelier de cour et d'état laissés par le Prince de Metternich chancelier de la Cour et d'État {{small| Publiés par son fils le Prince Richard von Metternich, classés et réunis par M. A. De Klinkowstrœm, Deuxième partie, L'Ère de paix, (1816-1848)}}'', vol. III, E. Plon et C.<upsup>ie</sup>, Parigi, 1881 [https://archive.org/details/mmoiresdocume03mett/page/206 pp. 206-207]</ref>
*Questo [[Vesuvio]], mia buona amica, è uno spettacolo imponente ed augusto. Sfortunatamente non posso vederlo dalla mia finestra; lo si vede però da qualsiasi posto, anche solo a cento passi dalla mia casa, come un immenso fanale nella notte. Una forte eruzione come quella del 1814, per esempio, deve essere uno spettacolo incredibile. La montagna è così vicina alla [[Napoli|città]], ed il pendio vi porta in modo così diretto che la formazione di un nuovo cratere, e ogni eruzione ne forma uno nuovo, la metterà in gran pericolo. I napoletani, del resto, non ci pensano; sono come i marinai, che dimenticano che solo una tavola li separa dall'abisso, e si è tentati di dimenticare, al cospetto di una natura tanto bella e ridente, come il pericolo possa essere anche ravvicinato dal godimento.<ref>Citato in Paolo Gasparini e Silvana Musella, ''Un viaggio al Vesuvio. {{small|Il Vesuvio visto attraverso diari, lettere e resoconti di viaggiatori}}'', traduzioni, dove non diversamente indicato, di Paolo Gasparini e Silvana Musella, Liguori, Napoli, 1991, p. 239. ISBN 9788820720896</ref>
*Qui sareste la creatura più felice del mondo. Tutto ciò che la natura ha fatto di più bello, di più maestoso e di più incantevole è versato qui a torrenti, su tutto ciò che si vede, si sente e si tocca.<ref>Da una lettera alla madre, 21 maggio 1819; citato in ''Napoli nobilissima'', vol. I, Arturo Berisio editore, 1970.</ref>