Luigi Salvatorelli: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*La "[[Belle Époque|belle époque]]", non è un mito, anche se il ricordo dei pochi superstiti e la fantasia delle generazioni posteriori l'abbiano rivestita di mitologici, arcadici colori. Né essa fu soltanto epoca di pace, di ordine, di progresso materiale, di mezzi tecnici. A tutto questo andò connesso un diffuso incremento di vita spirituale della {{sic|coltura}} generale, un ampliamento di orizzonti spirituali, una diminuzione nel dislivello umano fra le classi. (vol. I, parte prima, cap. primo, p. 172)
*C'era nell'aria {{NDR|nel periodo della belle époque}} un senso di benessere crescente e di gioia della vita. Di codesta "felicità dei tempi" non mancò la coscienza alla generazione di allora: e ne abbiamo testimonianze molteplici sia contemporanee, sia di posteriore preciso ricordo: testimonianze che sarebbe interessante confrontare, per analogia e diversità, con quelle della felicità augustea nel mondo ellenistico romano. (vol. I, parte prima, cap. primo, p. 173)
*Nella raccolta dei ''Discorsi politici'' del [[Enrico Corradini|Corradini]], il primo, del febbraio 1902, è dedicato a "Le opinioni degli uomini e i fatti dell'uomo"; e sospirando per una dozzina di pagine sulla molteplicità disparata delle opinioni contemporanee, facendo qualche fiacca puntata contro internazionalismo, socialismo, umanitarismo, e in favore del sentimento nazionale, non abbozza, neanche per semplici accenni una dottrina. (vol. I, parte prima, cap. secondo, p. 216)
*Per provvedere alle condizioni di pace e al riordinamento dell'Europa {{NDR|al termine della prima guerra mondiale}} si riunì il 18 gennaio (stesso giorno della proclamazione a Versailles nel 1871 dell'impero tedesco) 1919 la [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di Parigi]], in cui furono rappresentati tutti gli stati vittoriosi (trentadue), ma la cui direzione fu assunta dai capi di governo dei quattro maggiori Stati (i ''Big Four'', come dicevano gli Anglosassoni), [[Thomas Woodrow Wilson|Wilson]], [[David Lloyd George |LLoyd George]], [[Georges Clemenceau|Clemenceau]], [[Vittorio Emanuele Orlando|Orlando]]. Si scatenò, com'era inevitabile, una ridda di tendenze e di appetiti contraddittori: nazionalismi esasperati l'uno contro l'altro e speranze messianiche di trasformazione universale lottarono e si mescolarono insieme. (vol. II, parte terza, cap. quinto, p. 644)