Avezzano: differenze tra le versioni

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*Salve Avezzano novella, eroica figlia d'Italia, sol de la Marsica! Salve, dal cielo provata al duolo, sublime donna. Per te la stella splende più vivida nel ciel azzurro... le tue sorelle risorte cantano: sorgi con l'inno d'amor di fede più bella e grande. (Mons. Raffaele Salucci<ref>Da ''Marsica nel primo anniversario del terremoto del 13 gennaio 1915'', Tipografia dei Monasteri, Subiaco, 1936, p. 33.</ref>)
 
[[Incipit]].
 
*A destra si trovavano la strada ferrata e la via Valeria che, tra campi di fieno, di grano, di patate, di bietole, di fagioli, di granturco, portava ad Avezzano, si arrampicava fino ai Colli di Monte Bove, scendeva a Tivoli e infine, come ogni fiume che sfocia in mare, conduceva a [[Roma]]; a sinistra, tra i vigneti, i piselli, le cipolle, c'era la via provinciale che si inerpicava subito tra le montagne e s'addentrava nel cuore dell'[[Abruzzo]], nella regione dei faggi, dei lecci e dei superstiti orsi, conducendo a Pescasseroli, a Opi, a Castel di Sangro... (''Vino e pane'', [[Ignazio Silone]])