Lager: differenze tra le versioni

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*I campi di concentramento sono, come i western, un genere cinematografico. Là ci sono i pistoleri e i cavalli. Qui siamo abituati a vedere le baracche, il filo spinato, a sentire le urla delle SS. ([[Roberto Benigni]])
*I "salvati" del Lager non erano i migliori, i predestinati al bene, i latori di un messaggio: quanto io avevo visto e vissuto dimostrava l'esatto contrario. Sopravvivevano di preferenza i peggiori, gli egoisti, i violenti, gli insensibili, i collaboratori della "zona grigia", le spie. Non era una regola certa (non c'erano, né ci sono nelle cose umane, regole certe), ma era pure una regola. Mi sentivo sì innocente, ma intruppato tra i salvati, e perciò alla ricerca permanente di una giustificazione, davanti agli occhi miei e degli altri. Sopravvivevano i peggiori, cioè i più adatti; i migliori sono morti tutti. ([[Primo Levi]])
*Ma la tortura è niente rispetto all'esperienza dentro un lager. Se le sevizie prima o poi finiscono, il campo di concentramento non ammette tregua. ([[Vittore Bocchetta]])
*Nella sua ''Theory of Film'', [[Siegfried Kracauer]] aveva colto un'analogia fra i [[Mattatoio|mattatoi]] e i campi nazisti, sottolineando, attraverso un confronto fra i documentari su quei campi e il film ''Le sang des bêtes'', il carattere metodico dei dispositivi di ammazzamento e l'organizzazione geometrica dello spazio che regnava nei due luoghi. In fondo, notava Kracauer, i lager nazisti erano mattatoi in cui individui declassati dal genere umano venivano uccisi come animali. ([[Luigi Fenizi]])
*Se avessi conosciuto gli orrori dei campi di concentramento tedeschi non avrei potuto fare ''[[Il grande dittatore|Il dittatore]]''; non avrei certo potuto prendermi gioco della follia omicida dei nazisti. ([[Charlie Chaplin]])