Federigo Verdinois: differenze tra le versioni

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'''Federigo Verdinois''' (1844 – 1927), giornalista, scrittore e traduttore italiano.
 
==La cultura a [[Napoli]]==
==Citazioni di Federigo Verdinois==
*L'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università]], quella fondata da [[Federico II di Svevia|Federigo II]], ha iscritto per l'anno 1900-1 non meno di 6000 studenti, i quali, benché spesso facciano dimostrazioni, son più diligenti dei loro professori. D'altra parte, le dimostrazioni, più o meno politiche, dimostrano soprattutto che gli studenti son giovani e non impediscono che appunto dalla nostra Università siano usciti i più chiari ingegni del nostro mondo scientifico e letterario: [[Vito Fornari]], [[Antonio Cardarelli|Cardarelli]], [[Bartolommeo Capasso|Capasso]], Pessina, [[Bonaventura Zumbini|Zumbini]], D'Ovidio, [[Salvatore De Renzi|De Renzi]], Bianchi, Lebano, [[Giorgio Arcoleo|Arcoleo]], [[Emanuele Gianturco|Gianturco]], Gallozzi, Miraglia, [[Giuseppe Palmieri (economista)|Palmieri]], ecc.<br>Si è anzi trovato che l'Università è insufficiente agli studi, epperò una Università nuova sorgerà al centro del Corso Re d'Italia. fu già messa la prima pietra e pronunciato in quell'occasione più d'un discorso. Per ora i discorsi se li è portati il vento e sul posto non si vedono che molte pietre; ma con un po' di pazienza e di proposito, la si vedrà sorgere, a dispetto dei piagnoni, l'Università nuova, ed accogliere gran numero di studenti, i quali, come quelli di oggi, siano rigogliosi di gioventù, dicano più o meno tumultuariamente il loro modo di vedere sulle questioni politiche e scolastiche e seguitino a fare onore al buon nome napoletano. (da ''La cultura a Napoli''<ref>In ''Napoli ieri'', Edizioni S.a.r.a., pp. 157-158.</ref>)
*Uno dei pregiudizi più stolti è che il nostro così detto ''gran mondo'' viva soltanto di futilità e non sia informato di niente. È vero che [[Napoli]] non ha l<nowiki>'</nowiki>''Hôtel Rambouillet'', ma non l'ha oggi nemmeno Parigi, la ''ville lumière''. a Napoli, invece, un'accademia di dotti come la [[Accademia Pontaniana|Pontaniana]], si onora di contar fra' suoi membri effettivi due duchesse, la [[Teresa Filangieri Fieschi Ravaschieri|Ravaschieri]] e la [[Enrichetta Carafa Capecelatro|Carafa D'Andria]], che tengono il loro stallo accanto a [[Matilde Serao]]. Il duca [[Giuseppe Avarna|Gualtieri]] ha scritto della costituzione inglese; il principe [[Francesco Pignatelli, principe di Strongoli.|Pignatelli-Strongoli]] ha volgarizzato l<nowiki>'</nowiki>''[[Eneide]]''; il [[Pasquale Del Pezzo|duca Caianiello]] è professore di Università; il principe [[Gaetano Filangieri, principe di Satriano|Filangieri]] ha fondato il [[Museo artistico industriale Filippo Palizzi|Museo artistico industriale]]; e non serve dire di altri. Sono ritrovo di artisti e di scienziati i saloni della duchessa D'Andria, della principessa di Tricase. Con ciò non si nega che vi siano dei nobili ignoranti, allo stesso modo che ve ne sono di borghesi e popolani; ma, su per giù, la cosa si riscontra {{sic|dapertutto}} e in proporzioni non diverse. (pp. 161- 162)
*Pronti a riconoscere ed ammirare i meriti dei nostri fratelli di oltre Tronto, e anche a rallegrarcene, noi siamo parchi di lode pel valore indigeno e modesto. Epperò, siamo i primi a stupire, e in perfetta buona fede, quando ci accade di udir decantare all'estero un ingegno di casa nostra. Ed è così, lo si può affermare senza esagerazione, che ci si è accorti, dopo le consacrazioni francesi, tedesche, russe, perfino americane, che Napoli ha dato al romanzo Matilde Serao, alla lirica Gabriele d'Annunzio, agli studi sociali e giuridici [[Raffaele Garofalo]], al nostro teatro [[Achille Torelli]], [[Roberto Bracco]], [[Salvatore Di Giacomo|Salvatore di Giacomo]], alla poesia popolare lo stesso di Giacomo e [[Ferdinando Russo]], al giornalismo [[Giuseppe Turco|Peppino Turco]], e alla storia, all'archeologia, alla linguistica, alle scienze esatte, agli studi politici tutta una falange di cultori insigni, la cui azione civilizzatrice è più efficace che non si creda e il cui valore tanto meno si può disconoscere quanto più volentieri lasciamo agli stranieri la cura di esaltarlo. (p. 162)
 
==''Profili letterari e ricordi giornalistici''==
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==Bibliografia==
*Federigo Verdinois, ''[http://www.liberliber.it/libri/v/verdinois/index.htmLa Racconticultura inverisimilia di Picche]Napoli'', Casain Editrice''Napoli Artistico-Letterariaieri'', Napolipp. 157-162, 1886 Edizioni S.a.r.a.
*Federigo Verdinois, ''Profili letterari e ricordi giornalistici'', a cura di Elena Craveri Croce, Firenze, Le Monnier, 1949.
*Federigo Verdinois, ''[http://www.liberliber.it/libri/v/verdinois/index.htm Racconti inverisimili di Picche]'', Casa Editrice Artistico-Letteraria, Napoli, 1886.
 
==Voci correlate==