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*Il [[cristianesimo]] inizia con un esclusione sacralizzante: «Gesù si lasciò trattare da criminale e ridurre allo stato di corpo suppliziato, identificandosi così con la forma sinistra e immediatamente ripugnante del sacro». Ma la parola ''Rex'' (''Rex Iudeorum'' nella leggenda ''INRI'') era già iscritta sullo strumento del supplizio. Questa parola perderà quasi subito il suo valore derisorio e oblitererà ben presto il corpo suppliziato. La storia della [[Chiesa]] è la storia della rimozione delle sue origini: il sadismo fondatore è diserotizzato, le forme sinistre e terificanti del sacro rettificate, l'infamia sostituita dalla gloria. (in ''Sull'equivoco (tra letteratura e politica)'', nel testo ''Il Collegio di Sociologia'' p. XXI)
*Partendo dall'assunto che la Chiesa è la confutazione dell'Impero, egli {{NDR|[[Pierre Klossowski]]}} denuncia il travestirsi dell'Impero in Chiesa «trionfante»: «Cesare in effetti non è ancora l'Anticristo; solo dopo che Cristo si sarà rivelato al mondo, ''Cesare'' "con l'anima di Cristo" diventerà l'Anticristo». Così, lo ''In hoc signo vinces'' di [[Costantino]] è ciò attraverso cui si realizza «l'eresia» che trasforma la comunità cristiana in Impero (''Qui est mon prochain?'', in «Esprit», n. 75, dicembre 1938, p. 405). Questo bel saggio di Klossowski è la versione cristiana dell'eterologia del Collegio: «Il nemico – egli scrive – risponde all'ignoranza più o meno concertata nella quale mi trovo nei confronti delle mie proprie virtualità [...] L'anima, per essenza eterogenea, proietta al di fuori ciò che in essa contraddice lo stato omogeneo che reputa di aver raggiunto; a partire da lì l'elemento eterogeneo produrrà tanti più guasti all'interno dell'anima in quanto la sua immagine avrà preso corpo all'esterno». (da ''Il Collegio di Sociologia'', p. 513, nota 26)
*Il capitolo del saggio di [[Alphonse de Chateaubriant|Châteaubriant]] che descrive tali istituzioni (''Les Ordensburgs'') esordisce come segue: «Questa imponente creazione umana trova il suo coronamento in un'istituzione che si può chiamare "La Scuola dei Führer", istituzione che, lungi dallo smentire lo spirito dei maestri dell'Ordine teutonico porta a compimento in modo grandioso l'organizazioneorganizzazione primitiva». L'organizazioneorganizzazione primitiva qui menzionata costituisce l'argomento del precedente capitolo del libro, il «Führerismo» o ''Führerprinzip'', tramite cui il [[nazionalsocialismo]] ha trionfato in Germania e ovunque nel mondo trionferà sul [[bolscevismo]] internazionale. (in Hitler e l'Ordine teutonico, nel testo Il Collegio di Sociologia p. 287)
*{{NDR|Citando Alphonse de Chateaubriant}} Il razzismo [[Adolf Hitler|Hitleriano]] affonda dunque «le sue radici organiche nell'acqua generosa del profondo lago cristiano». (in ''Hitler e l'Ordine teutonico'', nel testo ''Il Collegio di Sociologia'' p. 288)
*Sotto molti aspetti, la conferenza di [[Hans Mayer]] sulle «società degli uomini» della Germania romantica confermerà la comunicazione di [[Georges Bataille|Bataille]] su ''Hitler e l'[[Ordine teutonico]]'': essa mostrerà che le società segrete antinapoleoniche – quali l'Ordine tedesco organizzato dai discepoli di [[Fichte]] – si ispirano ai ricordi dell'Ordine teutonico. (in Hitler e l'Ordine teutonico, nel testo Il Collegio di Sociologia p. 288-289)