Sofonisba Anguissola: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Sofonisba Anguissola==
*Fornita d'ingegno pronto e di tenacissima volontà, la nostra Sofonisba poté in breve divenir pittrice di tanto merito da guadagnarsi grandissima rinomanza, e non pochi denari, nella pittura de' ritratti. In questo ramo dell'arte ella ottenne presto sì estesa fama, che i principali ricchi d'Italia bramavano venir effigiati dalla sua mano, e i letterati più celebri chiedevano le sembianze di lei, da lei stessa condotte, orgogliosi com'erano di possederne l'amicizia. ([[Pietro Selvatico]])
*La copia dell'opera del maestro {{NDR|la ''Pietà''}} deldi maestro {{NDR|Bernardino Campi<ref>Bernardino Campi (1520 – 1591), pittore italiano.</ref>, eseguita dall'allieva [[Sofonisba Anguissola]]}} è scrupolosa, fedele, ma par che Sofonisba risenta più di Bernardino l'influsso parmigianesco nelle mani affilate della Vergine, nel colore argentino, nella delicatezza del volto a punta, dei lineamenti piccini. Le ombre sono men crude; non tagliano con barbara durezza il profilo del Cristo come nel Campi; la salma s'irrigidisce, piallata come in un tronco, senza più l'impronta vitale che la flessibilità dei muscoli manteneva al prototipo. Ombre leonardesche s'agitano sul volto dell'Addolorata di Bernardino, mentre quello dipinto dalla scolara si porge alla carezza di un lume tenue e diffuso. Tutto divien più blando, più fioco. ([[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]])
*Recatasi Sofonisba a Madrid nel 1559, e compiuti gli allogamenti onorevoli che le erano stati affidati, ebbe dallo sfarzoso tiranno {{NDR|Filippo II di Spagna}} donativi e pensioni lautissime, le quali se erano degno premio al {{sic|dilicato}} pennello di lei, premiavano forse ancor più le industri adulazioni ch'ella sussurrava tutto giorno all'orecchio del feroce Tiberio e della sua infelice compagna. ([[Pietro Selvatico]])