Lingua latina: differenze tra le versioni

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*La lingua latina così esatta, così regolata e definita, ha nondimeno moltissime frasi ec. che per la stessa natura loro, e del linguaggio latino, sono di significato così vago, che a determinarlo, e renderlo preciso non basta qualsivoglia scienza di latino, e non avrebbe bastato l'esser nato latino, perocch'elle son vaghe per se medesime, e quella tal frase e la vaghezza della significazione sono per essenza loro inseparabili, né quella può sussistere senza questa. Come ''Georg''., I, 44: ''et Zephyro putris se glaeba resolvit''. Quest'è una frase regolarissima, e nondimeno regolarmente e gramaticalmente indefinita di significazione, perocché nessuno potrà dire se quel ''Zephyro'' significhi ''al zefiro'', ''col zefiro'' ec. Così quell'altra: ''Sunt lacrimae rerum'' ec. della quale altrove ho parlato. E cento mila di questa e simili nature, regolarissime, latinissime, conformissime alla grammatica, e alla costruzione latina, prive o affatto o quasi affatto d'ogni figura di dizione, e tuttavolta vaghissime e indefinibili di significato, non solo a noi, ma agli stessi latini. ([[Giacomo Leopardi]])
*Le parole perdono la loro forza specie quando non hanno una buona radice latina. ([[Richard Powell]])
*Medievali debbono essere i versicoli latini che trovai, non so più dove, e che mi sono rimasti, non so come nella memoria.<br><br>''Homo? Humus<br>Fama? Fumus<br>Finis? Cinis.''<br>Con terribile brevità qui è contenuta la storia terrena di tutti gli uomini, anche dei sommi e dei gloriosi. [...] Nella poesia moderna non conosco nulla che sia ugualmente laconico e pauroso, all'infuori dei quattro versicoli popolari che da qualcuno sono attribuiti a Verlaine:<br>''Les marionettes<br>Font, font, font<br>Trois petits tour<br>Et puis s'en vont''.<br>Più profondamente e crudelmente è incisa l'umana sorte nei versi latini che mettono sotto gli occhi, con spietata evidenza, l'umiltà originaria e la distruzione finale, mentre nei versi francesi c'è qualcosa del teatrino bambinesco e soprattutto un senso comico ed ironico. Nel medioevale c'è il solenne epitaffio sul gran cimitero del mondo; nel moderno un semplice scherzo funebre sul palcoscenico dei burattini che si credono vivi. ([[Giovanni Papini]])
*Non si imparava il latino e il [[Lingua greca antica|greco]] per parlarli, per fare i camerieri, gli interpreti, i corrispondenti commerciali. Si imparava per conoscere direttamente la civiltà dei due popoli, presupposto necessario della civiltà moderna, cioè per essere se stessi e conoscere se stessi consapevolmente. ([[Antonio Gramsci]])
*Perché i popolani italiani uscissero dal loro ghetto, non c'è mai stato che un mezzo, imparare il latino per poi passare all'italiano nazional-popolare del Manzoni. Era impensabile non passare attraverso il latino. Oggi, qui in America, [per gli immigrati italiani bilingui] invece del latino c'è l'inglese. ([[Giorgio Bassani]])