Fabrizio De André: differenze tra le versioni

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*Durante la guerra ero sfollato in Piemonte e per me Genova era un mito, qualcosa di straordinario. Quando a cinque anni la vidi per la prima volta me ne innamorai subito, tremendamente e alla prima partita della mia vita, [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]]-Sampierdarenese, sposai subito la squadra che portava il nome della mia città. Un amore che non ho mai tradito, il più solido della mia vita fatta di contraddizioni continue.<ref group="fonte">Da un'intervista a Gigi Speroni, ''De André s'arrabbia con Gaber'', ''Domenica del Corriere'', 6 gennaio 1974, p. 33</ref>
*E poi a un tratto l'[[amore]] scoppiò dappertutto.<ref group="fonte">Citato in ''[http://www.huffingtonpost.it/2012/12/01/primarie-pd-dori-ghezzi-bersani-verso-inedito-de-andre_n_2223859.html Primarie Pd, Dori Ghezzi regala a Bersani un verso inedito di De André: "E poi a un tratto l'amore scoppiò dappertutto"]'', ''HuffingtonPost.it'', 1º dicembre 2012.</ref>
*{{NDR|[[Genova]]}} [...] è sempre stata così {{NDR|multirazziale}} fin dal Medioevo. Vorrei dire come Sarajevo. Già cinque secoli fa nessuno faceva caso se qualcuno portava il turbante. Genova è nata e cresciuta nel rispetto delle varie religioni. Non c'è mai stato un ghetto. La Chiesa ha avuto poco potere e anche l'Inquisizione. Non è mai esistita una sala della tortura a Palazzo Ducale. Non credo che fosse tanto una vocazione illuministica, quanto la necessità di aprirsi a tutti per interessi commerciali. I carugi son pieni di marocchini? Per Genova non è una novità.<ref group="fonte" name="multirazziale">Da un'intervista a Mario Luzzatto Fegiz, ''«Questa città multirazziale, come Sarajevo»'', ''Corriere della Sera'', 18 novembre 1997, p. 17</ref>
*[[Genova]] è anche gli amici vivi che da lontano ti vedono crescere e invecchiare, per esempio i ''pescuèi'' che, proprio come ne ''Il pescatore'', hanno la faccia solcata da rughe che sembrano sorrisi e qualsiasi cosa tu gli confidi, l'hanno già saputa dal mare.<ref group="fonte">Citato in ''Genova è mia moglie'', p. 143</ref>
*[[Genova]] è bella, ti accorgi che è bella quando sei lontano.<ref group="fonte">Citato in Roberto Paravagna, ''Note genovesi'', Il Piviere, 2013, p. 128</ref>
*[[Genova]] è una città a vocazione democratica e liberale. È tollerante perché da sempre fa affari con tutti senza badare alla lingua, ai costumi, all'abbigliamento o al colore della pelle.<ref group="fonte" name="multirazziale" />
*Genova per me è come una madre. È dove ho imparato a vivere. Mi ha partorito e allevato fino al compimento del trentacinquesimo anno di età: e non è poco, anzi, forse è quasi tutto. Oggi a me pare che Genova abbia la faccia di tutti i poveri diavoli che ho conosciuto nei suo carruggi, gli esclusi che avrei poi ritrovato in Sardegna, le "graziose" di via del Campo.<!--I fiori che sbocciano dal letame. I senzadio per i quali chissà che Dio non abbia un piccolo ghetto ben protetto, nel suo paradiso, sempre pronto a accoglierli. / CONCLUSIONE CHE NELLA FONTE NON E' RIPORTATA MA PARE ESISTERE, V. http://leceramichedimarta.blogspot.it/2012/05/genova-per-me.html --><ref group="fonte">Citato in Raffaele Niri, ''[http://genova.repubblica.it/dettaglio/dori:-video-e-fotografie-mandateci-il-vostro-faber/1571395 Dori: "Video e fotografie mandateci il vostro Faber"]'', ''Repubblica.it'', 7 gennaio 2009.</ref>
*[[Gesù|Gesù di Nazareth]] [...] secondo me è stato ed è rimasto il più grande rivoluzionario di tutti i tempi.<ref group="fonte">Dal discorso sulla canzone ''Buona novella'' in un concerto del 1998. [http://www.youtube.com/watch?v=fpmO1JuNwW4 Video] disponibile su ''Youtube.com'' (01:25).</ref>