Gino Paoli: differenze tra le versioni
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→Citazioni di Gino Paoli: +1, chiudo la cit. con punto fermo. Più avanti: "se lo sguardo del suo mare non finisce sul tuo corpo, ecc".; credo sia di Paoli. C'è ancora tanto altro (anche nelle note) su Genova e non solo: Myria Selva, Germano Beringhelli e tante altre cose interessantissime |
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*Genova sarà una città che andrà avanti quando i genovesi non faranno più questione di quartiere, di [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] e di [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]]. Non capisco il fanatismo e non me ne frega niente d'inimicarmi della gente dicendo così.<ref>Citato in Giovanna Casadio, ''Tra Vip e Fininvest-Rai vince l'Ist: cento milioni'', ne ''Il Lavoro'', 14 novembre 1994, p. V.</ref>
*Il ricordo di ''[[Boccadasse|Boccadaze]]'' e di quando ci vivevo in mezzo alla gente che preferisco, la gente chiusa e sincera, semplice e scorbutica che mi assomiglia. Ricordi di ''maccaja'' vissuta nei bar a giocare, o di libeccio, quando non si può andare a pescare e si diventa per forza gente di terra.<ref>Da ''Il mio fantasma blu. Gino Paoli si racconta a C. G. Romana e L. Vavassori'', Sperling & Kupfer, Milano, 1991, p. 90; citato in Alberto Nocerino (a cura di), ''Genova canta il tuo canto'', Editrice ZONA, Lavagna (GE), 2015, pp. 19-20. ISBN 978-88-6438-574-7</ref>
*[...] in una città immobile come Genova, la fantasia si muove con più violenza, ti viene voglia di fuggire incontro al mondo, per inventarti {{sic|un}} dimensione esclusivamente tua.<ref>Da C. G. Romana e L. Vavassori, ''Il mio fantasma blu'', Sperling & Kupfer, Milano, 1996; citato in Cinzia Comandè e Roberta Bellantuono, ''Genova per noi, {{small|Zena cantautrice da [[Luigi Tenco]] a [[Roberto Ballerini]]}}, Arcana, [https://books.google.it/books?id=nu2CBQAAQBAJ&lpg=PT12&dq=&pg=PT28#v=onepage&q&f=false p. 28]</ref>
*Ogni [[suicidio]] è diverso, e privato. È l'unico modo per scegliere: perché le cose cruciali della vita, l'amore e la morte, non si scelgono; tu non scegli di nascere, né di amare, né di morire. Il suicidio è l'unico, arrogante modo dato all'uomo per decidere di sé. Ma io sono la dimostrazione che neppure così si riesce a decidere davvero. Il proiettile bucò il cuore e si conficcò nel pericardio, dov'è tuttora incapsulato. Ero a casa da solo. Anna, allora mia moglie, era partita; ma aveva lasciato le chiavi a un amico, che poco dopo entrò a vedere come stavo.<ref>Citato in [[Aldo Cazzullo]], ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/12_Dicembre/21/paoli.shtml Gino Paoli: i miei parenti finiti nelle foibe]'', ''Corriere della Sera'', 12 dicembre 2005.</ref>
*{{NDR|Perché proprio a [[Genova]] nasce la canzone d'autore italiana?}} Perché è una città bellissima e avara, che ti comprime, non ti dà nulla. Sicché ti mette dentro una gran rabbia, una voglia matta di esplodere. E di andare altrove, per cercarvi i riconoscimenti che lei ti nega.<ref>Citato in Cesare G. Romana, ''Amico fragile. Fabrizio De André'', Sperling & Kupfer, 1999, p. 33. ISBN 88-200-1214-6</ref>
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