Andrea De Carlo: differenze tra le versioni

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*I libri sono di chi li legge. (da ''Tecniche di seduzione'')
*Sospesi sulla superficie salata, si lasciano oscillare, con gli occhi socchiusi e gocce d’acqua sulle ciglia. Macno dice “ti rendi conto?” <br />“Sì”, dice Liza, senza sapere esattamente a cosa si riferisce ma pensando che si rende conto. <br />[…] ”Ti rendi conto? Come siamo schiacciati dalla forza di gravità di solito? Come siamo contratti per resistere alla pressione? La ''fatica'' terribile che facciamo per stare in piedi e camminare e sollevare oggetti, sostenere un ruolo e convincere e sedurre, far stare insieme gli elementi di un modo di essere, il punto di vista e l’angolazione e tutto il resto?” La sua voce riverbera rallentata e acquatica, ma ansiosa, anche. <br />
“Sì”, dice Liza, senza sapere esattamente a cosa si riferisce ma pensando che si rende conto. <br />[…] ”Ti rendi conto? Come siamo schiacciati dalla forza di gravità di solito? Come siamo contratti per resistere alla pressione? La ''fatica'' terribile che facciamo per stare in piedi e camminare e sollevare oggetti, sostenere un ruolo e convincere e sedurre, far stare insieme gli elementi di un modo di essere, il punto di vista e l’angolazione e tutto il resto?” La sua voce riverbera rallentata e acquatica, ma ansiosa, anche. <br />
Liza lo guarda, e le sembra di capire quello che lui dice indipendentemente dalle sue parole. <br />
Macno dice “Ti rendi conto dello schifo di vita ''rigida'' che dobbiamo fare di solito, di come tutto quello che si costruisce è fatto di materiali duri e freddi, di linee violente. Da quando nasciamo siamo scaraventati tra piani angolati privi di flessibilità, noi che siamo così morbidi ed elastici di natura. Pensa a cos’é una città, o una strada, o una casa. Per trovar scampo non facciamo che passare da un sedile di automobile a una poltrona a un letto. Possiamo lasciarci andare solo lì, in spazi inerti e confinati.” <br />