Catanzaro: differenze tra le versioni

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*Fu sempre la metropoli di tutta la [[w:Calabria Ultra|Calabria Ultra]], prima che venisse in due parti suddivisa, ed ha tuttavolta i superiori dicasteri provinciali e la gran corte civile per le appellazioni, ch'è una delle quattro di qua dal faro, e che comprende tutte le Calabrie nella sua giurisdizione. Oltre alcuni stabilimenti di beneficenza, evvi una reale accademia delle scienze, ed uno de' maggiori licei regi. (da ''Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica'' ([[Gaetano Moroni]])
*[...] laLa parte alta della città che sembra voglia svincolarsi dal declivio collinoso su cui riposano le sue case, e forse desiosa di azzurro e di verde tende a stendersi, risalendo coi suoi fabbricati, ancora in alto, verso le montagne presilane che poi azzurramente cupe degradano sino, a poco a poco, a raggiungere le acque silenziose del classico golfo di Squillace. È sempre bello a vedere questo giardino, nei tepidi pomeriggi di autunno e nelle primavere aulenti, nelle fresche mattine d'estate e nelle luminose giornate d'inverno… ([[Giovanni Pascoli]])
*Il mare è distante da la città sei miglia, ma ti pare di averlo sotto la mano, e ne odi il fragore: vi si discende per una strada che va lungo un torrente, e quando sei su la riva trovi un villaggio che chiamano la Marina, dove i signori hanno loro casini e la primavera vanno a villeggiare. ([[Luigi Settembrini]])
*Io le voglio un gran bene a quella città di Catanzaro, e piacevolmente mi ricordo sempre di tante persone che vi ho conosciute piene di cuore e di cortesia, ingegnose, amabili, ospitali [...]. ([[Luigi Settembrini]])
* Per conoscere Catanzaro, l'antica ''Catàsaron'', bisogna andarla a cercare nel suo castello arroccato sul piano come un maniero feudale, in faccia al Golfo di Squillace, ed è un castello che abbassa i ponti levatoi dell'ospitalità piena solo se chi sbarca ai suoi piedi sia debitamente informato della grande storia della città, che i bizantini fondarono, [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] dichiarò «magnifica e fedelissima», i tessitori di damasco e broccato resero famosa in tutto il mondo, i sanfedisti pugnalarono, e i garibaldini di [[Nino Bixio|Bixio]] liberarono dalla peste borbonica. ([[Leonida Rèpaci]])
*Quando da un luogo della città detto la Villa io guardai quella fioritissima veduta, volli trovare la fede di battesimo di Catanzaro, e dissi: "Se la vostra cronaca narra che un potente bizantino a nome Flagizio venne nell'ottavo secolo e fondò o ampliò la città, egli le dovette dare questo nome di ''Catantheros'', ''Catantharos'', (Κατανθήρος) che vuoi dire ''sul fiorito'', e glielo diede pel sito bellissimo ed amenissimo su cui forse ebbe una sua villa, e poi surse la città". "Oh, che Flagizio e che greco voi ci contate. Una volta c'erano due fratelli briganti, Cataro e Zaro, i quali dopo molti anni che scorsero la campagna, infine si pentirono, e vennero qui che era luogo forte, e nessuno poteva toccarli: qui abitarono con la loro compagnia e le loro famiglie, qui fabbricarono una chiesa e ci furono seppelliti; e così si formò la città che porta il nome di tutti e due." Ci ebbi una quistione lunga che non è decisa ancora: anzi ogni buon catanzarese tiene per i due briganti, e non so come non gli hanno messi tra i santi protettori della città. ([[Luigi Settembrini]])
*Nella mia geografia sta scritto che tra Catanzaro e il mare si trovano i giardini delle Esperidi. ([[George Gissing]])