Carl Theodor Dreyer: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su ''[[La passione di Giovanna d'Arco]]''}} Non ho studiato gli abiti del tempo o cose del genere. La data dell'evento mi sembrava poco essenziale, così come lo è la distanza dal presente. Volevo interpretare un inno al trionfo dell'anima sulla vita. [...] Per dare il senso di verità, ho evitato gli "abbellimenti". Ai miei attori non era consentito toccare trucco e cipria. Ho anche infranto la tradizione dell'allestimento del set. [...] [[Rudolph Maté]], con la macchina da presa, ha compreso le esigenze di dramma psicologico nei primi piani e mi ha dato ciò che volevo, quel che sentivo e pensavo: un realizzato misticismo. Ma grazie alla [[Renée Falconetti|Falconetti]], che interpreta Giovanna, ho capito che potrei permettermi, con un'espressione audace, di chiamare {{NDR|questa sensazione}} "reincarnazione della martire".
:''I did not study the clothes of the time, and things like that. The year of the event seemed as inessential to me as its distance from the present. I wanted to interpret a hymn to the triumph of the soul over life.'' [...] ''In order to give the truth, I dispensed with "beautification." My actors were not allowed to touch makeup and powder puffs. I also broke with the traditions of constructing a set.'' [...] ''Rudolf Maté, who manned the camera, understood the demands of psychological drama in the close-ups and he gave me what I wanted, my feeling and my thought: realized mysticism. But in Falconetti, who plays Joan, I found what I might, with very bold expression, allow myself to call "the marty'’s reincarnation."'' (traduzione di ''Om Filmen'', 1964<ref>{{en}} Citato in [https://www.criterion.com/current/posts/69-realized-mysticism-in-the-passion-of-joan-of-arc ''Realized Mysticism in The Passion of Joan of Arc''], ''Criterion.com'', 8 novembre 1999.</ref>)
 
*Soltanto quando riuscirà a liberarsi dall'abbraccio funesto del naturalismo il [[Pellicola cinematografica a colori|cinema a colori]] potrà aspirare a divenire una grande esperienza artistica. Soltanto allora i colori potranno esprimere l'ineffabile, ciò che non può essere spiegato, ma solo intuito. Soltanto allora i colori aiuteranno il cinema a mettere piede nel mondo dell'astrazione, mondo che fino ad oggi gli è rimasto precluso. (1955<ref>Da ''Cinema a colori'', in ''Cinque film'', Einaudi, Torino, 1967, trad. it. di Maria Harder Giacobbe e Marcella Rinaldi, p. 412; citato in Federico Pierotti, ''La seduzione dello spettro. Storia e cultura del colore nel cinema'', Recco (GE), Le Mani, 2012, p. 175-6. ISBN 9788880126157</ref>
 
==Film==