Beowulf: differenze tra le versioni

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:«E adesso tocca a me<br>sistemare, da solo, | la faccenda con Grendel,<br>con l’Orco, con il Gigante. | Per questa ragione<br>ora ti pregherei, | signore dei Chiari Danesi,<br>baluardo degli Scyldingas, | di un unico favore:<br>che tu non mi rifiuti, | riparo dei guerrieri,<br>nobile amico dei popoli, | ora che ho fatto tanta<br>strada, che senza il seguito | dei miei conti, di questa<br>mia coraggiosa congrega, | io disinfesti il Cervo.
 
:Mi hanno anche raccontato | che il Mostro, irriflessivo,<br>si ride di ogni arma. | Perciò tralascerò<br>(possa io trovare grazia | nella mente di Hygelàc,<br>il mio feudatario) | di portarmi allo scontro<br>la spada e il largo scudo, | la mia targa gialla.<br>Affronterò il Nemico | a mani nude,<br>combatterò per la vita, | nemico contro nemico.<br>Poi, si affidi al giudizio | di Dio, quale dei due<br>si porterà la morte.» ('''Koch''', pp. 39-41)
:«e ora con Grendel,<br>con l’avversario terrò da solo<br>incontro con il gigante. A te ora voglio,<br>capo dei Danesi splendenti, richiedere<br>un solo favore, difesa degli Scylding:<br>che tu non mi rifiuti, riparo dei guerrieri,<br>nobile amico dei popoli, venuto come sono da lontano,<br>che io possa da solo, o voi seguito dei miei<br>e questa forte schiera, purificare Heorot;<br>ho anche appreso che per tracotanza<br>quel combattente non si cura d’armi.<br>Disdegnerò perciò – così mi sia Hygelac,<br>il mio signore, d’animo amico –<br>di portare spada o largo scudo,<br>giallo umbone in battaglia ma con la presa<br>brancherò l’avversario e mi batterò per la vita,<br>nemico contro nemico; deve rimettersi<br>al giudizio del signore chi la morte prenda;» ('''Brunetti''')
:«Ora intendo contrappormi a Grendel,<br>decidere l'esito in combattimento singolo.<br>E così la mia richiesta, o re dei Chiari Danesi,<br>caro principe degli Shielding, amico del popolo<br>e suo anello di difesa, la mia sola richiesta<br>è che tu non rifiuti, a me giunto tanto lontano,<br>il privilegio di purificare Heorot,<br>con l'aiuto dei miei e nessun altro.<br>Inoltre ho sentito che il mostro disprezza<br>al suo modo sconsiderato l'uso delle armi;<br>pertanto, per accrescere la fama di Hygelac<br>e allietare il suo cuore, pubblicamente rinuncio<br>alla spada e al riparo del largo scudo,<br>la pesante tavola di guerra; a mani nude<br>sarà il combattimento, una lotta di vita o di morte<br>con il nemico. Chiunque la morte schianti,<br>la accolga come giusto giudizio di Dio.» ('''Heaney''', pp. 51-53)