Beowulf: differenze tra le versioni

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:Di questo, degli atti di Grendel, giunse notizia, nella sua casa lontana, al cavaliere di Hygelac, apprezzato tra i Gaeti; in quell'epoca della vita umana qui, sulla Terra, era egli il più forte, nobile e di statura ben superiore a quella d'ogni altro uomo. Ordinò che gli si approntasse una buona imbarcazione sulle onde, dicendo che là, oltre le acque dove nuota il cigno, voleva ricercare il re guerriero, quel principe famoso, poiché di uomini aveva bisogno. Poco ebbero da ridire su quel viaggio i sapienti, sebbene egli fosse loro caro; incoraggiarono quel cuore coraggioso e osservarono gli auspici. Campioni del popolo dei Geati quell'uomo valoroso aveva trascelto tra i più arditi che poteva trovare e quindici in tutto, ora, si avviarono verso la nave fatta di legno, mentre il guerriero che conosceva il mare li conduceva ai confini della terra. ('''Tolkien''', p. 41)
[[File:Stories of beowulf sailing to daneland.jpg|thumb|La spedizione di Beowulf]]
*''Wé þurh holdne hige | hláford þínne<br>sunu Healfdenes | sécean cwómon<br>léodgebyrgean· | wes þú ús lárena gód·<br>habbað wé tó þaém maéran | micel aérende<br>Deniga fréän· | ne sceal þaér dyrne sum<br>wesan þæs ic wéne. | Þú wást gif hit is<br>swá wé sóþlíce | secgan hýrdon<br>þæt mid Scyldingum | sceaðona ic nát hwylc<br>déogol daédhata | deorcum nihtum<br>éaweð þurh egsan | uncúðne níð<br>hýnðu ond hráfyl. | Ic þæs Hróðgár mæg<br>þurh rúmne sefan | raéd gelaéran·<br>hú hé fród ond gód, | féond oferswýðeþ--<br>gyf him edwendan | aéfre scolde<br>bealuwa bisigu | bót eft cuman--<br>ond þá cearwylmas | cólran wurðaþ<br>oððe á syþðan | earfoðþráge<br>þréanýd þolað | þenden þaér wunað<br>on héahstede | húsa sélest.'' ('''Beowulf''')
:«[...] | Noi veniamo a trovare<br>con progetti amichevoli | il tuo signore,<br>il figlio di Healfdene, | riparo del tuo popolo;<br>
sii cortese, e consigliaci. | Abbiamo un’importante<br>missione per l’illustre | re danese; e suppongo<br>che nulla dovrebbe | restarti segreto.<br>Tu sai bene (se è vero | quanto ci si racconta)<br>che non so che Flagello, | un misterioso Nemico<br>di quello che fate, | le notti di tenebra<br>infligge agli Scyldingas | in modi terribili<br>una violenza mai vista, | umiliazioni, mucchi di cadaveri.<br>Io posso proporre, | per grandezza di sensi,<br>a Hrōđgār un progetto | per sopraffare il Nemico<br>con saggezza e valore | (se mai si vuole<br>che le cose cambino | e sopravvenga un rimedio<br>al rovello per questi malanni), | e si raffredderanno<br>i getti dell'angoscia. | O soffrirà poi sempre<br>per anni di travaglio | questa luttuosa oppressione.<br>finché resterà in piedi | sulle alte fondamenta<br>la fabbrica più splendida». ('''Koch''', pp. 27-29)
:«[...]Con animo leale siamo venuti a cercare<br>il tuo signore, il figlio di Healfdene,<br>il riparo del popolo; síici cortese di consigli,<br>abbiamo per il famoso un gran messaggio,<br>per il signore dei Danesi; non deve restar<br>niente celato, così confido. Tu sai – se è<br>come per vero abbiamo sentito dire –<br>che fra gli Scylding non so che nemico,<br>che misterioso persecutore nelle nere notti<br>mostra odio inaudito, con terrore s’accanisce<br>in oltraggi e stragi. Su ciò io posso a Hrothgar<br>impartire consiglio con generoso cuore,<br>come grande e saggio egli soverchi il nemico –<br>se mai svolta gliene debba venire,<br>rimedio all’afflizione dei mali –<br>e si raffreddi il fiotto dell’ansia<br>o patirà poi sempre tempi d’affanno,<br>opprimente angoscia finché rimanga<br>là nell’alto luogo l’eccelsa casa». ('''Brunetti''')
:«Siamo giunti qui con una grande ambasciata<br>al signore dei Danesi, perciò penso<br>che nulla vada nascosto o taciuto fra noi.<br>Dunque racconta se è vero quel che udimmo<br>intorno a questo flagello, qualunque esso sia,<br>questo pericolo che vaga nelle notti scure,<br>questo che fa cadaveri e vende morte<br>nella terra degli Shielding. Vengo a offrire<br>il mio aiuto e consiglio sincero.<br>Posso mostrare al saggio Hrothgar un modo<br>per sconfiggere il nemico e ottenere tregua:<br>se mai tregua egli un giorno avrà.<br>Posso calmare il terrore e turbamento nella sua mente.<br>Altrimenti, egli dovrà sopportare dolori e vivere con sofferenza fin quando la sua sala<br>si ergerà all'orizzonte, sull'alto terrapieno.» ('''Heaney''', pp. 43-45)
:«Un grande servigio vogliamo rendere a lui, al famoso Signore dei Danesi; e, se retto è il mio pensiero, una certa questione non può esser tenuta nascosta. Tu sai se così è, se, come in verità abbiamo udito narrare, non so qual creatura letale, un essere che compie azioni d'immotivato odio, nelle notti oscure, terribilmente, dà prova, tra gli Scylding, della sua mostruosa malvagità, provocando vergogna agli uomini, e ammassi di cadaveri. Con cuore non avaro posso io, a questo proposito, consigliare Hrothgar su come egli, saggio e buono, possa abbattere il nemico, su come alleviare le sue pene ardenti, dovesse mai mutare o migliorare il tormento dei suoi assilli; altrimenti, egli per sempre dovrà sopportare il tempo della tribolazione e dell'aspro bisogno, mentre là, nell'alto suo luogo si erge la migliore delle case.» ('''Tolkien''', p. 45)