Antonio Muñoz: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 9:
*{{NDR|Commentando l'affresco ''Vergine che abbraccia l'unicorno'' nel Palazzo Farnese di Roma}} [...] [[Domenichino]] si rivela qui per un mediocre artista, inferiore assai al suo maestro, perché ha tutto il convenzionalismo raffaellesco di Annibale {{NDR|Carracci}}, senza raggiungere la robustezza statuaria michelangiolesca, e il vigore del colorito tizianesco; è biaccoso, cretaceo, molle; disegna anche scorrettamente, drappeggia scolasticamente, e non ha un proprio valore personale: è nulla di più che un aiuto. (cap. 2, p. 46)
*Mentre gli storici dell'arte continuano ad affannarsi intorno a certi maestri del Quattrocento che l'Oblio giustamente aveva fatto cadere nell'ombra, mentre vengono riesumate le opere dei più poveri untorelli del così detto secolo d'oro<ref>Il Cinquecento.</ref>, ci sono figure di purissimi genii, vissuti in altre età, che ci restano quasi ignote. Così [[Francesco Borromini]], il grande rinnovatore dell'architettura del Seicento, il cui influsso da Roma si propagò dapprima rapidamente in tutta Italia, e poi in ogni parte dell'Europa cattolica, è ancora un dimenticato: i più ne parlano con disprezzo, perpetuando il giudizio parziale del [[Francesco Milizia|Milizia]] e della scuola neoclassica, ma mostrano evidentemente di non conoscerlo; altri invece lo esaltano, ma non lo conoscono in realtà neppur essi. (cap. 7, p. 201)
*[[Chiesa di Sant'Agnese in Agone|Sant'Agnese]] è il tipo rappresentativo di chiesa barocca a pianta centrale, modello di numerose derivazioni e contraffazioni: il [[Gian Lorenzo Bernini|Bernini]], secondo la tradizione popolare, l'avrebbe criticata, anzi satireggiata, atteggiando una delle statue di fiumi della fontana di piazza Navona in gesto di terrore, con le braccia protese come per ripararsi dalla cupola, troppo avanzata sul prospetto. Ma non è vero niente di tutto ciò: la Fonte Pamfilia fu inaugurata nel giugno del '51<ref>Leggi 1651.</ref> e la chiesa cominciata nel '53. Invece il Bernini si ispirò ada S. Agnese quando nel '58 costruiva S. Andrea al Quirinale, che però è assai meno bella, e che tuttavia il maestro considerava come il suo capolavoro architettonico. (cap. 7, pp. 234-235)
*Su tutti {{NDR|gli artisti rimasti a Roma dopo la morte di Gian Lorenzo Bernini}} si eleva un maestro di genio, creatore di una nuova fase dell'architettura seicentesca, che per analogia col gotico potrebbe chiamarsi del ''barocco fiammeggiante'', [[Andrea Pozzo]], conosciuto sotto il nome di Padre Pozzo, mentre dovrebbe chiamarsi soltanto ''fratello'', essendo semplice coadiutore della Compagnia di Gesù. (cap. 11, p. 382)
*[...] come pittore {{NDR|Andrea Pozzo}} è un veneto puro, che precorre [[Giambattista Tiepolo|Tiepolo]], il quale certamente conobbe le sue opere, e ne risentì l'influsso; come architetto si ispira a [[Francesco Borromini|Borromini]], aggiungendo però alle forme del lombardo, uno smagliante colorito veneziano. (cap. 11, p. 382)