Antonio Gramsci: differenze tra le versioni

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sistemo un'altra; probabilmente quella sul Vaticano è stata rielaborata
sistemo "La questione meridionale"; incipit non ha senso
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*Ebbene, anche per la pace la posizione dei cattolici è in antitesi stridente con la nostra {{NDR|i socialisti}}. Aspettano la redenzione dalla grazia, essi, invocano la buona volontà dei santi, quando sarebbe più opportuno fare appello a quella degli uomini. Per essi vale solo l'autorità, la rivelazione, la parola di Dio, poiché pongono la scaturigine dei fatti umani fuori dell'uomo, in una volontà suprema che tutto abbraccia e tutto giudica, e spartisce il torto o la ragione al lume di una semitica concezione del bene e del male che può valere per gli schiavi, non per gli uomini. Noi non aspettiamo nulla da altri che da noi stessi; la nostra coscienza di uomini liberi ci impone un dovere, e la nostra forza organizzata lo attua. Solo ciò che è opera, conquista nostra, ha valore per noi, diventa parte di noi stessi, non ciò che viene elargito da un potere superiore, sia esso lo Stato borghese, o sia la Madonna della Consolata. Non è quindi solo la ripugnanza per il rito, per l'esteriorità, per il simbolismo ormai vuoto di ogni contenuto di fede che, a malgrado gli sforzi dialettici di qualche abile casuista, ci tiene lontani dal cattolicismo. È l'antitesi insanabile delle idee. (da ''La Consolata e i cattolici'', ''Piove, governo ladro!'', pp. 45-46, Editori Riuniti)
*Fino a quando sussiste il [[borghesia|regime borghese]], col monopolio della stampa in mano al [[capitalismo]] e quindi con la possibilità per il governo e per i partiti borghesi di impostare le quistioni politiche a seconda dei loro interessi, presentati come interessi generali, fino a quando sarà soppressa e limitata la libertà di associazione e di riunione della classe operaia o potranno essere diffuse impunemente le menzogne più impudenti contro il comunismo, è inevitabile che le classi lavoratrici rimangano disgregate, cioè abbiano parecchie volontà. (da ''[http://www.antoniogramsci.com/volonta.htm La volontà delle masse]'', ''l'Unità'', 24 giugno 1925)
*[[Giustino Fortunato]] e [[Benedetto Croce]] rappresentano [...] le chiavi di volta del sistema meridionale e, in un certo senso, sono le due più grandi figure della reazione italiana.<ref>Citato in Rosario Villari, ''Il Sud nella Storia d'Italia. Antologia della Questione meridionale'', Roma-Bari, Laterza, 1981.</ref>
*Il fascismo ha trasformato il nostro popolo, gli ha dato una tempra più robusta, una moralità più sana, una resistenza al male che prima era ignorata, una profondità di sentimenti che non era mai esistita.<ref>1924; citato in [[Giuseppe Berta]], ''La cooperazione impossibile: la Fiat, Torino e il biennio rosso'', in AA.VV., ''Fiat 1899-1930. Storia e documenti'', Fabbri, Milano, 1991, pp. 223-224.</ref>
*Il giornale non dovrà avere alcuna indicazione di partito. Dovrà essere un giornale di sinistra. Io propongo come titolo [[l'Unità]] puro e semplice che sarà un significato per gli operai e avrà un significato più generale.<ref>Dalla lettera spedita a Chiara Passarge, sua padrona di casa a Roma (via G.B. Morgagni 25), pochi giorni dopo l'arresto, avvenuto a Roma l'8 novembre 1926; citato in ''Gramsci sulle orme di [[Fozio]]'', ''Corriere della Sera'', 8 dicembre 2016.</ref>
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*{{NDR|Al giudice, che prima della condanna a 20 anni e 4 mesi di carcere gli aveva chiesto che cosa avrebbero fatto i comunisti se l'Italia fosse entrata in guerra}} Voi fascisti porterete l'Italia alla rovina, e a noi comunisti spetterà salvarla!<ref>Citato in Palmiro Togliatti, ''Il partito comunista italiano'', Editori Riuniti, Roma 1997<sup>4</sup>, cap. VIII, p. 80.</ref>
*Vorrei avere questi libri: 1° la Grammatica tedesca che era nello scaffale accanto all'ingresso; 2° il Breviario di linguistica di Bertoni e Bartoli che era nell'armadio di fronte al letto; 3° gratissimo le sarei se mi inviasse una [[Divina Commedia]] di pochi soldi, perché il mio testo lo avevo imprestato.<ref>Dalla lettera a Chiara Passarge, sua padrona di casa a Roma (via G.B. Morgagni 25), pochi giorni dopo l'arresto, avvenuto a Roma l'8 novembre 1926; citato in [[Luciano Canfora]] ''Gramsci sulle orme di [[Fozio]]'', ''Corriere della Sera'', 8 dicembre 2016.</ref>
*le paterne amministrazioni di Spagna e dei Borboni nulla avevano creato: la borghesia non esisteva, l'agricoltura era primitiva e non bastava neppure a soddisfare il mercato locale; non strade, non porti, non utilizzazione delle poche acque che la regione, per la sua speciale conformazione geologica, possedeva.<ref>''La questione meridionale''</ref>
 
===Attribuite===
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==''Americanismo e fordismo''==
*Gli istinti sessuali sono quelli che hanno subito la maggiore repressione da parte della società in isviluppo; il loro «regolamento», per le contraddizioni cui dà luogo e per le perversioni che gli si attribuiscono, sembra il piúpiù «innaturale», quindi piúpiù frequenti in questo campo i richiami alla «natura». Anche la letteratura «psicanalitica» è un modo di criticare la regolamentazione degli istinti sessuali in forma talvolta «illuministica», con la creazione di un nuovo mito del «selvaggio» sulla base sessuale (inclusi i rapporti tra genitori e figli). (pp. 16 sg.)
*Un'analisi accurata della storia italiana prima del '22 e anche prima del '26, che non si lasci allucinare dal carnevale esterno, ma sappia cogliere i motivi profondi del movimento operaio, deve giungere alla conclusione obiettiva che proprio gli operai sono stati i portatori delle nuove e piúpiù moderne esigenze industriali e a modo loro le affermarono strenuamente; si può dire anche che qualche industriale capi questo movimento e cercò di accaparrarselo (cosícosì è da spiegare il tentativo fatto da Agnelli di assorbire l'«Ordine Nuovo» e la sua scuola nel complesso Fiat [...]). (p. 29)
*''«[[Animalità]]» e industrialismo''. La storia dell'industrialismo è sempre stata (e lo diventa oggi in una forma piúpiù accentuata e rigorosa) una continua lotta contro l'elemento «animalità» dell'uomo, un processo ininterrotto, spesso doloroso e sanguinoso, di soggiogamento degli istinti (naturali, cioè animaleschi e primitivi) a sempre nuove, piúpiù complesse e rigide norme e abitudini di ordine, di esattezza, di precisione che rendano possibili le forme sempre piúpiù complesse di vita collettiva che sono la conseguenza necessaria dello sviluppo dell'industrialismo. (p. 36)
*Come si cammina senza bisogno di riflettere a tutti i movimenti necessari per muovere sincronicamente tutte le parti del corpo, in quel determinato modo che è necessario per camminare, cosícosì è avvenuto e continuerà ad avvenire nell'industria per i gesti fondamentali del mestiere; si cammina automaticamente e nello stesso tempo si pensa a tutto ciò che si vuole. (p. 51)
 
===''La questione meridionale''===
*La quarta guerra del Risorgimento italiano non pare debba avere per il Mezzogiorno conseguenze diverse da quella delle altre tre. Lo ha fatto notare A. Labriola alla Camera durante la discussione della politica economica del gabinetto [[Antonio Salandra|Salandra]], ma l'Agenzia Stefani ha trasmesso delle sue parole un riassunto generico e scolorito. (''Il Mezzogiorno e la guerra''<ref name=mezzogiornoguerra>Da ''Il Grido del popolo'', 1º aprile 1916.</ref>; p. 4)
*[...] le paterne amministrazioni di Spagna e dei Borboni nulla avevano creato: la borghesia non esisteva, l'agricoltura era primitiva e non bastava neppure a soddisfare il mercato locale; non strade, non porti, non utilizzazione delle poche acque che la regione, per la sua speciale conformazione geologica, possedeva.<ref> (''LaIl questioneMezzogiorno meridionalee la guerra''</ref name=mezzogiornoguerra/>; p. 4)
*[[Giustino Fortunato]] e [[Benedetto Croce]] rappresentano [...] le chiavi di volta del sistema meridionale e, in un certo senso, sono le due più grandi figure della reazione italiana. (''Alcuni temi della questione meridionale''<ref>Il manoscritto andò smarrito nei giorni dell'arresto di Gramsci e fu ritrovato da Camilla Ravera tra le carte che Gramsci abbandonò nell'abitazione di via Morgagni. Il saggio fu pubblicato nel gennaio 1930 a Parigi nella rivista ''Stato Operaio'', con una nota in cui è detto: «Lo scritto non è completo e probabilmente sarebbe stato ancora ritoccato dall'autore, qua e là. Lo riproduciamo senza alcuna correzione, come il migliore documento di un pensiero politico comunista, incomparabilmente profondo, forte, originale, ricco degli sviluppi più ampi.» {{cfr}} ''La questione meridionale'', p. 38.</ref>, p. 45)
 
==''Letteratura e vita nazionale''==
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Con un altro ragazzo, per guadagnare ventiquattr'ore in famiglia, ci mettemmo in istrada a piedi il dopopranzo del 23 dicembre, invece di aspettare la diligenza del mattino seguente.<br>
Cammina, cammina, eravamo circa a metà del viaggio, in un posto completamente deserto e solitario. A sinistra, un centinaio di metri dalla strada, si allungava una fila di pioppi con delle boscaglie di lentischi. A un tratto ci spararono un primo colpo di fucile sulla testa: la pallottola fischiò a una decina di metri in alto. Credemmo a un colpo casuale e continuammo tranquilli. Un secondo e un terzo colpo bassi ci avvertirono subito che eravamo proprio presi di mira e allora ci buttammo nella cunetta, rimanendo appiattiti un pezzo. Quando provammo a sollevarci, un altro colpo, e cosí circa due ore con una dozzina di colpi che ci inseguivano, mentre ci allontanavamo strisciando, ogni volta che tentavamo di ritornare sulla strada. Certamente era una comitiva di buontemponi che voleva divertirsi a spaventarci, ma che belloscherzo natalizio, eh? Arrivammo a casa a notte buia, discretamente stanchi e infangati e non raccontammo la storia a nessuno, per non spaventare in famiglia; ma non ci spaventammo gran che, perché alle prossime vacanze di carnevale il viaggio fu ripetuto senza incidenti di sorta.
 
===''La questione meridionale''===
La quarta guerra del Risorgimento italiano non pare debba avere per il Mezzogiorno conseguenze diverse da quella delle altre tre. Lo ha fatto notare A. Labriola alla Camera durante la discussione della politica economica del gabinetto [[Antonio Salandra|Salandra]], ma l'Agenzia Stefani ha trasmesso delle sue parole un riassunto generico e scolorito.
 
===''Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno''===