Antonio Gramsci: differenze tra le versioni

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sistemo un'altra; probabilmente quella sul Vaticano è stata rielaborata
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*Il fascismo ha trasformato il nostro popolo, gli ha dato una tempra più robusta, una moralità più sana, una resistenza al male che prima era ignorata, una profondità di sentimenti che non era mai esistita.<ref>1924; citato in [[Giuseppe Berta]], ''La cooperazione impossibile: la Fiat, Torino e il biennio rosso'', in AA.VV., ''Fiat 1899-1930. Storia e documenti'', Fabbri, Milano, 1991, pp. 223-224.</ref>
*Il giornale non dovrà avere alcuna indicazione di partito. Dovrà essere un giornale di sinistra. Io propongo come titolo [[l'Unità]] puro e semplice che sarà un significato per gli operai e avrà un significato più generale.<ref>Dalla lettera spedita a Chiara Passarge, sua padrona di casa a Roma (via G.B. Morgagni 25), pochi giorni dopo l'arresto, avvenuto a Roma l'8 novembre 1926; citato in ''Gramsci sulle orme di [[Fozio]]'', ''Corriere della Sera'', 8 dicembre 2016.</ref>
*Il Vaticano rappresenta la più grande forza reazionaria esistente in Italia. Per la chiesa, sono dispotici i governi che intaccano i suoi privilegi e provvidenziali quelli che, come il fascismo, li accrescono. (citato in [[Curzio Maltese]], ''La Questua'') <!--Sul fascismo, da p. 239 c'è probabilmente il documento originale, anche se non c'è una completa corrispondenza-->
*Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri.<ref>Citato in ''[http://video.corriere.it/video-presentazione-giulio-regeni-il-vecchio-mondo-sta-morendo-questo-chiaroscuro-nascono-mostri/97d8187a-cf50-11e5-a78b-52d074ea1480 «Il vecchio mondo sta morendo. E in questo chiaroscuro nascono i mostri»]'', ''Corriere.it''.</ref>
*In principio era il verbo...<ref>Il riferimento è all'incipit del ''[[Giovanni apostolo ed evangelista#Vangelo secondo Giovanni|Vangelo secondo Giovanni]]''.</ref> No, in principio era il [[sesso]].<ref>Il riferimento è a un pensiero di [[Stanislaw Przybyszewski]] del 1893.</ref> (da ''La città futura, 1917-1918'', a cura di Sergio Caprioglio, Einaudi<ref>Riportato anche in ''Letteratura e vita nazionale'' e in ''Quaderni del carcere''.</ref>)
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*Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa dei cielo, sento che per me è [[capodanno]].<br>Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un'azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.<br />[...]<br />Aspetto il socialismo anche per questa ragione. Perché scaraventerà nell'immondezzaio tutte queste date che ormai non hanno più nessuna risonanza nel nostro spirito e, se ne creerà delle altre, saranno almeno le nostre, e non quelle che dobbiamo accettare senza beneficio d'inventario dai nostri sciocchissimi antenati.<ref>Da ''Capodanno'', ''Avanti!'', 1 gennaio 1916; citato in ''[http://www.internazionale.it/notizie/2014/12/31/odio-il-capodanno-firmato-antonio-gramsci Odio il capodanno, firmato Antonio Gramsci]'', ''Internazionale.it'', 31 dicembre 2014.</ref>
*Ogni movimento [[rivoluzione|rivoluzionario]] è romantico, per definizione.<ref>Da ''Classicismo, Romanticismo, Baratono...'', ''L'Ordine Nuovo'', 17 gennaio 1922; ora in ''Socialismo e fascismo: L'Ordine Nuovo 1921-1922'', Einaudi.</ref>
*«Pellegrino del nulla» appare a noi [[Giacomo Matteotti]] quando consideriamo la sua vita e la sua fine in relazione con tutte le circostanze che dànno ad esse un valore non più «personale», ma di indicazione generale e di simbolo.<ref>Da ''Il destino di Matteotti'', ''L'Ordine Nuovo'', 1° settembre 1924; in ''Scritti scelti'', Bur, [https://books.google.it/books?id=oal138NxjJ0C&pg=PT303 p. 303]. ISBN 8858602552</ref>
*Per comprendere bene la posizione della chiesa nella società moderna, occorre comprendere che essa è disposta a lottare solo per difendere le sue particolari libertà corporative (di chiesa come chiesa, organizzazione ecclesiastica), cioè i privilegi che proclama legati alla propria essenza divina; per questa difesa la chiesa non esclude nessun mezzo, né l'insurrezione armata, né l'attentato individuale, né l'appello alla invasione straniera. Tutto il resto è trascurabile relativamente, a meno che non sia legato alle condizioni esistenziali proprie. Per "dispotismo" la chiesa intende l'intervento dell'autorità statale laica nel limitare e sopprimere i suoi privilegi, non molto di più: essa riconosce qualsiasi potestà di fatto e, purché non tocchi i suoi privilegi, la legittima; se poi accresce i suoi privilegi la esalta e la proclama provvidenziale.<ref>Da ''Note sul Machiavelli'', in ''Quaderni dal Carcere'', Einaudi, 1952, p. 238.</ref>
*{{NDR|Ricordando Giulia, sposata nel 1923}} Riandavo col pensiero a tutti i ricordi della nostra vita comune, dal primo giorno che ti ho visto a Sieriebriani Bor e che non osavo entrare nella stanza perché mi avevi intimidito (davvero, mi avevi intimidito e oggi sorrido ricordando questa impressione) al giorno che sei partita a piedi e io ti ho accompagnato fino alla grande strada attraverso la foresta e sono rimasto tanto tempo fermo per vederti allontanare tutta sola, col tuo carico da viandante, per la grande strada, verso il mondo grande e terribile. [...] Ho molto pensato a te, che sei entrata nella mia vita e mi hai dato l'amore e mi hai dato ciò che mi era sempre mancato e mi faceva spesso cattivo e torbido. (dalla lettera del 30 giugno 1924, da ''Lettere 1908-1926'', Einaudi)
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*La dottrina di [[Karl Marx|Carlo Marx]] ha dimostrato anche ultimamente la sua fecondità e la sua eterna giovinezza offrendo un contenuto logico al programma dei più strenui avversari del partito socialista, ai nazionalisti. Corradini saccheggia Marx, dopo averlo vituperato. Trasporta dalla classe alla nazione i principi, le constatazioni, le critiche dello studioso di Treviri; parla di nazioni proletarie in lotta con nazioni capitalistiche, di nazioni giovani che debbono sostituire, per lo sviluppo della storia mondiale, le nazioni decrepite. E trova che questa lotta si esplica nella guerra, si afferma nella conquista dei mercati, nel subordinamento economico e militare di tutte le nazioni a una sola, a quella che attraverso il sacrifizio del suo sangue e del suo benessere immediato, ha dimostrato di essere l'eletta, la degna. (''Lotta di classe e guerra''<ref>Da ''Avanti!'', edizione piemontese, 19 agosto 1916.</ref>; p. 10)
*Il [[fascismo]] si è presentato come l'anti-partito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo, con la sua promessa di impunità, a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia barbarica e antisociale di alcuni strati del popolo italiano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola, dalla convivenza in uno Stato bene ordinato e bene amministrato. (''Forze elementari''<ref>Da ''L'Ordine Nuovo'', 26 aprile 1921; in ''Gramsci: Socialismo e fascismo. L'ordine nuovo 1921-1922'', Einaudi, 1966.</ref>; p. 99)
*{{NDR|Su [[Benito Mussolini|Mussolini]]}} [...] divinizzato, dichiarato infallibile, preconizzato organizzatore e ispiratore di un rinato Impero romano [...] conosciamo quel viso: conosciamo quel roteare degli occhi nelle orbite che nel passato dovevano, con la loro ferocia meccanica, far venire i vermi alla borghesia e oggi al proletariato. Conosciamo quel pugno sempre chiuso alla minaccia [...] Mussolini [...] è il tipo concentrato del piccolo borghese italiano, rabbioso, feroce impasto di tutti i detriti lasciati sul suolo nazionale da vari secoli di dominazione degli stranieri e dei preti: non poteva essere il capo del proletariato; divenne il dittatore della borghesia, che ama le facce feroci quando ridiventa borbonica, [...]. (''«Capo»''<ref>Da ''L'Ordine Nuovo'', 1º marzo 1924; pubblicato successivamente col titolo di ''Lenin capo rivoluzionario'', ''Unità'', 6 novembre 1924.</ref>); p. 227)
*«Pellegrino del nulla» appare a noi [[Giacomo Matteotti]] quando consideriamo la sua vita e la sua fine in relazione con tutte le circostanze che dànno ad esse un valore non più «personale», ma di indicazione generale e di simbolo.<ref>Da (''Il destino di Matteotti''<ref>Da ''Stato operaio'', 28 agosto 1924. Anche in ''L'Ordine Nuovo'', 1°º settembre 1924; in ''Scritti scelti'', Bur, [https://books.google.it/books?id=oal138NxjJ0C&pg=PT303 p. 303]. ISBN 8858602552</ref>; p. 267)
*Che cosa è la [[massoneria]]? Voi avete fatto molte parole sul suo significato spirituale, sulle correnti ideologiche che essa rappresenta; ma tutte queste sono forme di espressione di cui voi vi servite solo per ingannarvi reciprocamente, sapendo di farlo. [...] la massoneria è stato l'unico partito reale ed efficiente che la classe borghese ha avuto per lungo tempo. [...] L'onorevole Martire ha oggi dichiarato che finalmente è stata raggiunta, alle spese della Massoneria, l'Unità Spirituale della Nazione Italiana. Poiché la Massoneria in Italia ha rappresentato l'ideologia e l'organizzazione reale della classe borghese capitalistica, chi è contro la Massoneria è contro il liberalismo, è contro la tradizione politica della borghesia italiana. [...] In realtà il fascismo lotta contro la sola forza organizzata efficiente che la borghesia capitalistica avesse in Italia, [...]. (''La legge sulle associazioni segrete''<ref>Dall'intervento dell'on. A. Gramsci, Discussione Legge sulle Associazioni, Atti Parlamentari, Camera dei Deputati, Legislatura XXVII, tornata del 16 maggio 1925; pubblicato nell'''Unità'', 23 maggio 1925.</ref>; pp. 317-325)