Ricchezza: differenze tra le versioni

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Paolo Paruta
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*''Che ggran dono de Ddio ch'è la [[bellezza|bbellezza]]! | Sopra de li quadrini {{NDR|quattrini}} hai da tenella: | Pe vvia che la ricchezza nun dà cquella, | E cco cquella s'acquista la ricchezza''. ([[Giuseppe Gioacchino Belli]])
*''[[Comunismo]]'' – Che cosa si potrebbe ottenere? La [[proprietà]] diventerà criminosa e celata, come quella dei Ghetti nei tempi antichi. La ricchezza perderà, più ancora di adesso, ogni civiltà, gentilezza, festa e ricreazione. Diventerà privata del tutto. Tutti saranno avari. Avranno feste di stato, arte e scienza di stato. Del resto è probabilmente il cammino della democrazia, e i ricchi moderni ci si sono già messi avanti di un buon poco. Può darsi invece che, minacciata sul serio una cosa provvida e naturale come la proprietà, questo istinto di conservazione della società, nasca per essa, in tutti quelli che non sono dei puri salariati e pensionati, affetto trepido, sollecitudine e gratitudine. Tale che amava nella sua proprietà la sua porzione di libertà e di spiritualità, non farà più distinzione e vorrà difenderla mentre non ci aveva forse mai pensato. Per rendere nobile, stimabile ed amata una cosa, non c'è nulla di meglio che [[proibizione|perseguitarla]]. ([[Riccardo Bacchelli]])
*Delle ricchezze l'uomo di valore non può sopportare nemmeno la vista, e ben a ragione, perché il forziere pieno di tesori impedisce la vera gloria. ([[Fedro]])
*Dovrai pur confessare che questa brama della ricchezza è per natura insita in tutti. Tutti infatti, in ogni età, in ogni condizione, in ogni onore, in ogni dignità, sono presi dal desiderio dell'oro, e cioè dell'[[avarizia]], e godono dell'oro come di cosa ben nota ed affine. ([[Poggio Bracciolini]])
*È da desiderare più l'onore e la riputazione che le ricchezze. ([[Francesco Guicciardini]])