Gottfried Benn: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Gottfried Benn==
*Il [[Artista|portatore d'arte]] è statisticamente asociale, sa poco o niente di ciò che viene prima e dopo di lui, vive solo per il suo materiale interiore, per esso raccoglie in sé impressioni, se le tira dentro, così profondamente dentro di sé fino a toccare il suo materiale, sommuoverlo e provocare delle scariche. A lui non interessa la diffusione, l'azione in superficie, l'allargamento della ricezione, la cultura. Egli è freddo, il materiale va mantenuto freddo, egli deve dare forma ai sentimenti, alle ebbrezze a cui gli altri possono umanamente abbandonarsi, e ciò significa indurirli, raffreddarli, conferire stabilità a ciò che è molle. Per molti aspetti è cinico e afferma addirittura di non essere nient'altro che questo, mentre gli idealisti siedono tra i portatori di cultura e i ceti che producono reddito.<ref name="poesia">Da ''Deve la poesia migliorare la vita?'', in ''Lo smalto sul nulla''</ref>
*L'essenza della [[poesia]] è riserbo infinito.<ref name="poesia" />
*La [[tecnica]] c'è sempre stata, solo che i più non hanno studiato abbastanza per saperlo.<ref name="lirica">Da ''Problemi della lirica'', in ''Lo smalto sul nulla''.</ref>
*''La [[vita]] è un gettar [[ponte|ponti]] | sopra fiumi, che spariscono via.''<ref>Citato in [[Enzo Biagi]], ''Scusate, dimenticavo'', RAI-ERI Rizzoli, 1997, p. 5. ISBN 88-17-84543-4</ref>
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==''Doppia vita''==
*L'essenza dell'[[arte]] è riservatezza infinita.
*La [[storia]] non progredisce in base a principi democratici: avanza per mezzo della violenza.
*Lo [[stile]] è superiore alla verità, lo stile porta in sé la dimostrazioneprova dell'esistenza.<ref>Da ''Pietra, verso, flauto'', a cura di Jurgen P. Wallmann e Gilberto Forti, Adelphi, 1990.</ref>
*Nella [[Londra|City]]: là soltanto, s'esaltano e gemono le muse.