Emanuele Severino: differenze tra le versioni

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*Ma, si dirà, e la scienza? La scienza è fede?! Sì. Per avere potenza sul mondo, la scienza ha rinunciato da tempo ad essere «verità», nel senso attribuito a questa parola dalla tradizione filosofica. La scienza è divenuta sapere ipotetico. Sa di non essere sapere assoluto («verità», appunto) – e in questo senso non è fede ma dubbio –; tuttavia per aver potenza sul mondo deve aver fede nella propria capacità di trasformarlo; ed è all'interno di questa fede che essa elabora, risolve o conferma i propri dubbi.<ref>Da ''Le fedi e la lotta per il potere'', ''Corriere della Sera'', 24 maggio 2007, p. 40.</ref>
*Quando [...] la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] condanna il divorzio, l'aborto, l'eutanasia, lo sfruttamento del lavoro, il profitto come scopo primario dell'attività economica, l'annullamento dell'uomo nello Stato totalitario (e via via, fino al rifiuto di considerare "famiglia" le unioni non stabili e a maggior ragione le coppie omosessuali), la Chiesa condanna qualcosa che, per essa, non è soltanto una negazione della verità soprannaturale del cristianesimo, ma è anche negazione di quelle "verità naturali" che ogni uomo, anche il non credente, può conoscere e praticare.<ref>Da ''Il declino del capitalismo'', Bur, Milano, 2007, cap. 33, ''Tam evidenter''.</ref>
*Se si dà già per scontato che cosa sia la pazzia, la filosofia diventa completamente superflua.<ref>Da ''La filosofia contemporanea'', Rizzoli, 1986, p. 28.</ref>
*Si può dire che l'unico bene precluso ai popoli del "paradiso della tecnica" è la verità del paradiso. Un paradiso senza verità può essere un inganno. Il sospetto che lo sia lo rende un inferno.<ref>Da ''Tecnica e architettura'', a cura di Renato Rizzi, Raffaello Cortina Editore, 2003, p. 52.</ref>