Alessandro Blasetti: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Alessandro Blasetti==
*{{NDR|Sul [[cinema sonoro]]}} Artisticamente la cosa non merita discussione. Il solo rumore sincronizzato potrà apportare un grande vantaggio allo spettacolo cinematografico artistico e industrialmente inteso. Niente voce quindi, niente dialogo, niente canto, niente orcestra. Rumore.<ref>Da ''Il più grande bluff del mondo'', Cinematografo, 7 luglio 1929; citato in Raffaele De Berti, ''Le riviste cinematografiche'' in (a cura di) Silvio Alovisio, Giulia Carluccio, ''Introduzione al cinema muto italiano'', UTET, Torino, 2014, p. 337. ISBN 9788860083524</ref>
 
*Debbo confessare di essere un oceano di contraddizioni. Mi sono contraddetto in tutto: in politica, nelle preferenze letterarie, nei gusti, dai gastronomici ai musicali. Insomma, nella mia vita, almeno da quando ho messo i pantaloni lunghi fino ad oggi, non c'è un momento di cui qualcuno non possa dire: «Un uomo incostante come Blasetti è difficile trovarlo». In questo mare di contraddizioni Blasetti è rimasto costante soltanto in due cose. La prima è che si è sempre contraddetto con sincerità, senza secondi fini (non c'è mai disaccordo fra quello che dico e quello che penso o che sento). La seconda è l'amore per la macchina da presa, per i carrelli, i riflettori, i cavi elettrici, i teatri di posa.<ref name=Espresso>''Da L'Espresso'', 27 ottobre 1957; citato in Gianfranco Gori, ''Alessandro Blasetti''</ref>